Corriere dello Sport: “Dodici squadre all’ultima chiamata per il Qatar. E su di noi l’incubo del 2017. Tutti i brividi dell’Italia da Lewa ai diffidati”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sugli spareggi per il Qatar 2022.
Quattro anni fa eravamo un volgo disperso e affidavamo le nostre povere anime ai soldati di Ventura. Non andò bene. Non eravamo neppure particolarmente preoccupati, visto che dovevamo soltanto spazzare via – e in due partite, quindi diluendo con buon margine di sicurezza i fattori casuali potenzialmente dannosi – una Svezia senza Ibrahimovic e con un centravanti ripescato negli Emirati Arabi. Adesso siamo campioni d’Europa e siamo molto, molto più in ansia. Sempre due partite ci vogliono per arrivare al Mondiale 2022 attraverso i playoff, rifugio dei peccatori. Ma contro squadre diverse, plausibilmente non sottovalutabili. E bisogna vincerle entrambe, nei tempi normali, ai supplementari, tirando meglio i rigori, attaccando o traccheggiando, con il 4-3-3 o mettendosi di traverso, come vi piace però bisogna vincerle.
Dopo i sorteggi del 26 di questo mese a Zurigo ci precipita addosso tutto a marzo, il 24 o 25 probabilmente a Roma e comunque in casa grazie allo status di testa di serie dell’Italia, quindi il 28 o il 29 dove l’estrazione a sorte vorrà. In quel periodo, di solito i nostri giocatori cominciano a essere abbastanza logorati da una stagione pur sempre lunga, diffusa e stressante. Ma poniamo che la fortuna aiuti gli audaci e che il ct Mancini arrivi a primavera senza dover contare i superstiti. Gli resta comunque un grosso guaio. Dall’ultima tornata il gruppo dei probabili azzuri è rientrato con quasi una squadra di diffidati. In nove corrono il pericolo di prendere un innocente giallo nella prima partita e di conseguenza saltare la seconda, la finale che conduce in Qatar. S’impone l’elenco: Chiellini, Toloi, Barella, Lorenzo Pellegrini, Pessina, Tonali, Bernardeschi, Chiesa, Insigne. Elegantemente distribuiti tra i reparti, e nessuna regola pietosa che cancelli questi carichi pendenti.
Non deprimiamoci. Vogliamo credere abbia ragione Mancini: l’Italia andrà al Mondiale e magari lo vincerà pure. E non deprimiamoci neppure ascoltando i nomi gloriosi dei possibili avversari, come in un elenco omerico. Non sappiamo ancora chi ci capiterà, ovviamente, ma da ieri sera sappiamo chi potrebbe capitarci. Non c’è da stare tranquilli e vale lo stesso per loro. Il Portogallo di Cristiano Ronaldo (peraltro era già certo) e la Svezia di Ibrahimovic si sono ricavati la propria nicchia, apparentemente rassicurante, tra le teste di serie. Insieme con l’Italia, come dicevamo. Significa che la squadra di Mancini in semifinale andrà ad affrontare una tra Macedonia, Turchia, Ucraina, Austria (ah, Arnautovic) e Repubblica Ceca, le ultime due in arrivo dal ripescaggio previsto attraverso la Nations League. E soprattutto la Polonia, scavalcata dal Galles nell’intrecciarsi degli ultimi risultati. Quindi Lewandowski ci starà tra i piedi immediatamente. È il vero problema vagante del primo turno. Un Pallone d’Oro in fieri, almeno stando ai pronostici di quest’anno, e un tale che nessuna difesa, neppure la nostra rinomata nel mondo, vorrebbe affrontare.