Corriere dello Sport: “Diritti tv, sta per nascere l’asse fra i broadcaster e le società”
L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” parla anche della questione diritti tv. E se il campionato non dovesse più riprendere, cosa ne sarà dell’ultima parte dei pagamenti per i diritti tv? Beh, stando ai contratti stipulati, né Sky né Dazn e nemmeno Img, che li ha acquistati e li distribuisce all’estero, possono rifi utarsi: non ci sono appigli o margini negli accordi stipulati con la Lega, devono versare quanto dovuto. La questione, però, non può esaurirai qui. Perché è chiaro che lo stop com
porta dei danni anche per i broadcaster. Che, in parte, potrebbero essere ridimensionati se si trovasse il modo di tornare a giocare. Ma in questo momento è lo scenario più cupo che deve essere preso in considerazione, trovando il modo per cui le conseguenze peggiori non fi niscano solo da una parte. Del resto, calcio e tv sono funzionali l’uno alle altre. I club, infatti, riescono a sostenersi solo grazie ai ricavi per i diritti tv. E le televisioni hanno proprio nel calcio la loro “killer application”, vale a dire che la gente si abbona quasi esclusivamente per vedere le partite. Insomma, in un momento del genere, occorre venirsi incontro.
E infatti i dialoghi tra via Rosellini e i broadcaster sono già cominciati. La richiesta dei primi è quella di avere uno sconto sulla cifra complessiva da versare per questa stagione. Nel dettaglio, Sky si tratta di 780 milioni, per Dazn di 193 e per Img di 370. Ebbene, la serie A non ha tenuto la porta sbarrata, ma l’ha aperta, dando la disponibilità a discutere e trattare per trovare la soluzione migliore. L’idea di base è che quello sconto, in qualche modo, venga ricompensato. Come? Beh, con l’impegno da parte delle televisioni a sostenere in maniera adeguata il calcio italiano anche nel prossimo triennio, il 2021-24. In sostanza, io mi tolgo qualcosa adesso, dice la serie A, ma tu poi me lo resti tuisci più avanti, così possiamo continuare ad andare avanti insieme. E in tal modo verrebbe anche scongiurata l’eventualità di una corsa al ribasso per il nuovo bando di vendita. A tal proposito, l’emergenza ha frenato i lavori della commissione diritti tv, incaricata di compilare appunto il nuovo bando. O meglio, il testo è sostanzialmente ultimato, ma occorre l’approvazione dell’Assemblea, oltre ad un passaggio all’Antitrust, perché possa essere rilasciato. I tempi si erano già allungati in precedenza, ma a questo punto la speranza è di riuscire a lanciare l’asta entro l’estate. Già, ma se tra serie A e broadcaster si dovesse creare un asse di questo tipo, che fi ne farebbe Mediapro? L’agenzia spagnola, infatti, era rientrata in partita proprio per non lasciare campo libero alle televisioni. Serviva un accordo, però, che non c’è mai stato, perché da Barcellona hanno continuato a non off rire le garanzie ritenute necessarie. L’ultimo tentativo doveva essere una controproposta di Via Rosellini, con all’interno tutte le richieste dei club. Ma questo passaggio ancora non c’è stato. E il dubbio, a questo punto, è se possa davvero avvenire, alla luce della piega presa degli eventi. Senza dimenticare i contenziosi con Mediapro ancora in atto… – conclude il quotidiano -.