L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla sfida per i diritti tv della serie A e l’ipotesi di avere una partita in chiaro su Mediaset.
La sfida è ancora tra Sky e Dazn. Nulla è cambiato con il nuovo bando. E’ vero che pure Mediaset ha presentato la sua offerta, ma l’ha fatto esclusivamente per la partita in chiaro, quindi non entrando in concorrenza con gli altri due broadcaster. Le cifre messe in busta, però, non raggiungono il minimo di 1,15 miliardi necessario per obbligare la serie A all’assegnazione. Ecco perché si passerà a trattativa privata con i tre soggetti. L’appuntamento è fissato per il 26 giugno, in campo neutro, probabilmente un albergo. Come previsto, non si sono fatti avanti Discovery, Paramount e soprattutto Amazon. E nemmeno la Rai, che avrebbe potuto contendere al Biscione la gara in chiaro. Peraltro, sarebbe stato sufficiente offrire una cifra simbolica, anche pochi milioni di euro, per restare in partita. La rinuncia preventiva, allora, certifica che proprio non c’era interesse per il prodotto serie A.
COMMISSIONE. Le cifre proposte da Sky, Dazn e Mediaset sono rimaste top-secret anche in Assemblea. De Siervo, infatti, ai club ha comunicato soltanto chi aveva risposto al bando, evitando di rivelare il contenuto delle buste. Far trapelare anche solo qualche numero potrebbe condizionare le trattative successive, agevolando i broadcaster. L’ad di via Rosellini verrà affiancato da una commissione apposita, formata da De Laurentiis (Napoli), Lotito (Lazio), Capellini (Inter), Percassi (Atalanta) e Campoccia (Udinese). Di fatto sono gli stessi dirigenti coinvolti nelle trattative per il triennio 2021-24, con l’eccezione di Ferrero (Sampdoria), sostituito dell’ad rossoblù.
INDISCREZIONI. Qualche rumor sulle offerte recapitate in via Rosellini, comunque, è circolato. In particolare, Dazn ha messo le sue fiches su una struttura uguale o quantomeno simile a quella attuale, quindi con almeno 7 match in esclusiva, in modo da mantenere un ruolo di primo piano per quanto riguarda la serie A. E anche l’entità della proposta sarebbe in linea con quella del triennio precedente (740 milioni per le 7 gare in esclusiva). La differenza, allora, sarebbe sulla durata: stavolta, essendo consentito, la piattaforma avrebbe puntato pure sul quinquennio, oltre ai 3 anni. Per quanto riguarda Sky, al momento non ci sono conferme che, attraverso TV8, possa aver fatto un’offerta anche per il chiaro. Mediaset, infine, che già trasmette la Coppa Italia, è stata attratta dalla finestra del sabato alle 20.45, garanzia di grandi ascolti e quindi di pubblicità.
CANALE PIÙ VICINO? E’ tutt’altro che scontato, comunque, che si arrivi ad una fumata bianca dopo le trattative private: il risultato verrà esaminato nell’Assemblea del 27. Già ieri, comunque, tra diversi club serpeggiava pessimismo. O meglio, già veniva presa in seria considerazione la possibilità di cambiare tutto e lanciare il “Lega Channel”. Già perché se, effettivamente, dovesse saltare il banco con i broadcaster, si passerà immediatamente alle buste per il partner nella realizzazione del Canale, visto che il bando riservato all’intermediario indipendente non ha raccolto alcuna adesione. Sono ben 6, invece, i soggetti interessati (probabile che facciano già parte del gruppo di fondi che si sono proposti per finanziare la serie A) a creare il “Lega Channel”. Significa che esiste margine per individuare una configurazione vantaggiosa. Anche se è probabile che, per una trattativa del genere, occorrano diversi mesi.