Sfida dalle mille storie quella in programma domenica al “Renzo Barbera” tra Palermo e Sassuolo. Come evidenziato da Paolo Vannini sulle pagine del Corriere dello Sport, si incrociano i destini della dominatrice del campionato, ormai ad un passo dalla promozione, e di chi – come il Palermo – ambiva a un percorso simile, ma che ora prova a costruirsi una chance playoff in questa volata primaverile.

Il fascino della partita si arricchisce anche sul fronte panchine: Dionisi, ex allenatore proprio del Sassuolo, conosce bene i neroverdi, mentre Fabio Grosso ha vissuto a Palermo una parentesi indimenticabile da calciatore. In conferenza stampa, l’attuale tecnico del Sassuolo ha confermato – come riportato sempre da Vannini – i contatti avuti con la società rosanero la scorsa stagione:
«Palermo è una città dove sono stato benissimo e che ha un potenziale enorme. Con l’attuale gestione si era parlato di iniziare a lavorare insieme, ma la cosa non si è concretizzata. Stiamo facendo qualcosa di strepitoso, ma ora siamo concentrati solo sulla partita».

Il Palermo si aggrappa all’entusiasmo ritrovato dopo la vittoria di Salerno e alla spinta degli oltre 22.000 spettatori previsti al “Barbera”. Alessio Dionisi sa bene quanto sia alta la posta in palio:
«Sfidare la capolista è stimolante. Siamo carichi e convinti di poter fare bene anche se affrontiamo la squadra migliore del campionato. Conosco tanti dei loro giocatori: sono gente da doppia cifra in Serie A. Ogni transizione è pericolosa e dovremo limitarli il più possibile».

Dionisi, analizzando anche i limiti emersi nelle ultime gare, ha chiesto alla sua squadra maggiore continuità:
«Una squadra che domina per 90′ non la vedo in nessun campo. Dobbiamo mantenere la nostra identità durante tutta la partita e chi entra dalla panchina deve dare un contributo maggiore. Ne abbiamo parlato nello spogliatoio: quei minuti vanno sfruttati bene».

Il tecnico ha poi invitato anche il pubblico a supportare i subentranti:
«I giocatori devono andare oltre le difficoltà, ma i fischi all’ingresso non aiutano. Sono certo che con più leggerezza si potrebbe rendere meglio».

Quanto alla formazione, Dionisi sembra intenzionato a confermare l’undici che ha vinto a Salerno, con Segre impiegato ancora nella doppia funzione di trequartista e incursore.