Senza gol e vittorie, qualsiasi teoria nel calcio non regge. Ne è consapevole Alessio Dionisi, che affronta con raziocinio i temi della vigilia della sfida con la Sampdoria, compreso quello delicato di Brunori e della sua posizione.
Un’analisi approfondita, quella di Paolo Vannini, pubblicata oggi sul Corriere dello Sport, che esplora le dichiarazioni dell’allenatore del Palermo. Dionisi non si nasconde: «Un allenatore è sempre in discussione, intanto lo sono con me stesso; non vivo questo pericolo, ma so di venire giudicato per i risultati. Sento il supporto di tutti, in settimana l’Ad Gardini è stato anche presente agli allenamenti e non ci eravamo abituati. È il segnale di voler superare il momento equilibrati e compatti».
Sul tema della mancanza di finalizzazione, Dionisi è chiaro: «Molte delle scelte che ho fatto in questo periodo sono state dettate proprio dalla ricerca di uno spirito giusto, ma la concretizzazione del gioco dipende più dalle qualità. Dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto, ma cercando di essere meno tesi negli ultimi 20 metri. Normalmente ci sono tre passi nella crescita di una squadra: il Palermo si allena bene, le prestazioni le fa, adesso il terzo step è ottenere il risultato».
Il dialogo con Brunori è stato uno dei punti cardine della settimana. Il cannoniere delle ultime due stagioni partirà ancora dalla panchina: «Con Matteo non ho alcun problema, le scelte sono in funzione di quello che vedo durante gli allenamenti. Parlo sempre con tutti i giocatori, ma con lui questa settimana l’ho fatto molto di più. Ci siamo confrontati e nelle ultime sedute l’ho visto più positivo: questo mi rende felice perché per noi uno bravo come Brunori è una risorsa importante. Però gli ho detto che non conta quello che si è fatto in passato ma quello che si farà per il bene della squadra. Lui trequartista? Può fare sia il 9 sia il 10 con caratteristiche particolari, penso che se ne stia convincendo».
Sbrigativo sull’altro caso della settimana, la rescissione con Lucioni: «Decisione societaria e non aggiungo altro».
Infine, un accenno sulla Sampdoria, reduce da un periodo difficile: «La Samp ha i suoi problemi ed è andata in ritiro? Guardiamo in casa nostra, noi veniamo da 11 giorni di allenamenti, dobbiamo riportare in campo quel lavoro e alimentare la passione dei tifosi».
Quanto alla formazione, Dionisi non si sbottona troppo: «Ho 5 ballottaggi: due in difesa (uno saltato per il risentimento muscolare di Pierozzi, che verrà sostituito da Diakitè), uno a centrocampo e due in attacco». Insigne e Di Francesco restano favoriti per il tridente rispetto a Le Douaron e Di Mariano, ma Dionisi precisa: «Non giochiamo più il 4-3-3 di inizio stagione, l’occupazione degli spazi con palla è molto diversa».