“«Tanti auguri vecchio leone». Una frase cantata, video postato su Instagram, dalla moglie Silvia e dai piccoli Aileen, Olivia e Taddeo, dall’interno dell’auto che scorre verso la scuola. E’ stata questa la prima sorpresa della grande festa dei trentaquattro anni di Alino Diamanti, consumata nella normalità più assoluta, dopo una vigilia tormentata e una vittoria rabbiosa. Con un unico rimpianto. E se la scossa fosse arrivata prima? Alino non si fa illusioni per la piccola fiammella riaccesa. Sarebbe troppo. Le sue parole, dopo la vittoria contro la Fiorentina, sono la firma sulle precedenti dichiarazioni, uno schiaffo all’emarginazione e ai dubbi sul suo conto. «Credo di aver fatto una grande partita, è stata una bella prestazione di tutti e sono contento per me e per i ragazzi. Vogliamo finire nel migliore dei modi. Non è stata una reazione polemica, quello che dovevo dire l’ho detto e non ho nulla da aggiungere. Ho espresso il mio stato d’animo, a volte a non parlare si passa da “scemotto”. Sono uno che non molla nonostante le difficoltà e credo di averlo dimostrato. Una dedica? Alla mia famiglia, che mi ha supportato. Vogliamo dare il massimo, finire con dignità, onorare questa maglia. Certamente il successo sulla Fiorentina aumenta il rammarico. Dispiace aver vinto solo ora».
TORTA E CANDELINE. Per il fantasista, di mattina allenamento, la sera la tradizionale torta e le candeline spente nell’abbraccio della moglie e dei tre figli. Poi tutti a letto. Perché ricomincia una nuova giornata e Alino non è tipo che salti un minuto di allenamento. Compleanno comunque felice con gol e rivincita. Il massimo per uno che, in mezzo alla distruzione totale, ha avuto il coraggio di dire la verità, di metterci la faccia e di non scappare, proponendosi addirittura per fare ripartire un Palermo nuovo e ambizioso. La B non lo spaventa. Palermo è diventata una seconda casa. Lo aveva confidato il giorno del famoso sfogo. «Mia moglie ha trovato persone meravigliose. Abbiamo girato il mondo, Palermo ha qualcosa di speciale e se ne è innamorata. Ad Aileen, otto anni, piace il mare e poi si è fatta un sacco di amici; Olivia, sette, già parla in dialetto e Taddeo, quattro, sta imparando le prime parolacce. Bambini felici, lo specchio dei genitori. No, non mi guardi in quel modo, il… quarto non è in arrivo, almeno per adesso».
PAROLA A PAUL. Alino ha mantenuto la parola. Si era messo alla prova: «Sono un ragazzo sensibile, con dei valori forti, sono stato male, ho sofferto, ma nelle giuste condizioni posso diventare un’arma in più e l’ho sempre dimostrato». Una frase come: «Datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo!», cioè il Palermo. Domenica è stato protagonista con il gol, e che gol!, il primo in rosanero, e con una vittoria di prestigio che rilancia sul piano morale la squadra. La sua proposta di restare in rosa è sempre valida. Specialmente ora che ha riconquistato il posto tra i titolari, giusta considerazione e sorrisi. La replica a Paul Baccaglini deciso a dare un taglio netto alla rosa attuale anche a costo di risolvere molti dei contratti pluriennali. Alla risposta sul campo di Alino, il presidente dovrà ribattere con una scelta di fondo. Credere o non credere in un giocatore che non sarà più quello degli anni d’oro ma che sul piano del carattere, della professionalità, della tecnica e della voglia di combattere non è secondo a nessuno. Se Nestorovski e Rispoli sono gli uomini dai quali potrebbe ripartire il Palermo 2.0, Diamanti con la sua prestazione e il suo attaccamento alla città e ai tifosi ha posto più di una candidatura per il progetto futuro considerato anche che il suo contratto scadrà tra un anno, nel 2018. Ancora una stagione per tornare grande.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.