Corriere dello Sport: “Diamanti: «Palermo, niente ansia. Il gol arriverà»

De Zerbi che lo ha conquistato pur avendolo messo fuori nelle ultime due partite; il gol che «non è arrivato ma arriverà»; il ritiro dove bisogna portare i giacconi perché farà freddo; Bologna domenica speciale. Parla Alino Diamanti e non è mai banale, come ti aspetti da uno che ha il passato sufficiente per indicare una strada. LA CONDIZIONE. Si comincia dalla condizione fisica. De Zerbi ha sostenuto che da Diamanti non si prescinde ma a Cagliari e col Milan l’ha fatto partire dalla panchina. Salvo poi inserirlo a metà ripresa ed ottenere i gol rosanero dopo il suo ingresso. «Dobbiamo essere noi a portargli la palla e fargli fare meno fatica, ma non lo vedo ancora con lo scatto bruciante» ha affermato il tecnico bresciano. «Io mi sento bene, pronto sempre per giocare 90′ – risponde il 33enne fantasista di Prato – mi alleno con voglia, massima professionalità ed entusiasmo. Poi è giusto che decida l’allenatore se devo partire dalla panchina o meno. Ma sono a completa disposizione del mister con cui è sorto un bellissimo rapporto». Ripeterà in più momenti che lui e l’intera squadra credono davvero nei metodi proposti da De Zerbi. «Ci ha conquistato col lavoro. E a me personalmente con la schiettezza. De Zerbi è una persona che pensa 24 ore al giorno alla squadra e vive il lavoro con una passionalità che ho visto poche altre volte. Lo adoro, dice le cose che pensa, se prende una decisione non fa giri di parole e quando occorre si confronta con la squadra, che è un segnale di intelligenza. Io renderei meglio da trequartista? Tutti sanno che sono una mezza punta ma se il mister pensa di avere bisogno di me da esterno, va benissimo lo stesso. Giovane e inesperto? Non importa l’età, è da altri aspetti che si vede la persona; dispiace a tutti noi di non trovare i risultati, ma vi assicuro che il gruppo gli crede al 100%». In un Palermo in cui latita la fantasia, a Diamanti si chiede la giocata vincente. Finora sono arrivati due assist ma nessun gol: «Bisogna vivere anche i momenti difficili con estrema positività – commenta Alessandro -. Abbassare la testa non porta da nessuna parte. Mi dispiace non avere ancora segnato in maglia rosanero, ma il gol è sempre arrivato ed arriverà anche stavolta. Speriamo che porti punti alla squadra e gioia a tutto l’ambiente». Invece c’è il rischio di una graduale  rassegnazione: «Le difficoltà vanno affrontate col lavoro senza farci prendere dall’ansia. Ci hanno tradito piccoli errori che paghiamo caro e che negli allenamenti non facciamo. Non sono uno psicologo, ma io vorrei che il Palermo portasse in partita le stesse caratteristiche. La domenica è l’emozione più bella, dobbiamo riuscire a dare tutto. Un risultato positivo sarebbe la svolta, ma le vittorie non vengono per caso e ognuno dentro di sé deve sapere cosa fare per costruirle. Le qualità decisive nella corsa salvezza sono due: lottare su ogni pallone, non abbattersi in caso di sconfitte. Una serie negativa capita, la domenica dopo ci saranno comunque altri 3 punti da poter conquistare. Troppi infortuni? Mi dispiace per Rajkovic, ma per me la sfiga non esiste, gli incidenti in questo mestiere sono all’ordine del giorno. Succedono a tutti, al Palermo come al Bologna o alla Juve». IL RITIRO IL BOLOGNA E LO FASO «Ripartiamo da Coccaglio? Portiamo i giacconi che là ci sono 3 gradi e qui ne lasciamo più di 20. Domenica a Bologna? Torno al Dall’Ara dopo 3 anni, per me non è una partita come le altre. Sarà ricca di emozioni ma non ho conti in sospeso, del mio passato rossoblù non voglio più parlare. Lo Faso? È sveglio e svelto, ha voglia di lavorare, io cerco di stargli vicino. Madre natura gli ha dato un talento importante, ma ancora non ha fatto niente: giovani bravi ce ne sono tanti però se non migliori ogni giorno, rischi di perderti. Ma Simone lo sa già».”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.