L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sulla replica di Di Piazza alle esternazioni di Mirri: «Devo precisare, smentendo altre voci, che rivesto la carica di amministratore della SSD Palermo, al pari di Mirri e Sagramola; vorrei ricordare a tutti che amministrare una società espone a notevoli responsabilità giuridiche. Sono stato rappresentato come una persona con le idee confuse. Queste affermazioni non sono vere, perché mi sono dimesso dalla carica di vicepresidente della società e ho confermato le dimissioni nel Cda del 26 maggio; avevo manifestato la disponibilità a riconsiderare le dimissioni se si fosse ristabilito un clima di leale collaborazione, ipotesi che è stata rifiutata dai diretti interessati, con la conseguenza che non ho mai ritirato le dimissioni. Ho comunicato l’intenzione di cedere la quota di partecipazione sociale e non ho mai cambiato idea sul punto, né fatto comunicazioni in tal senso. Faccio presente che non c’è stato alcun voto sul punto, perché avevo chiesto di poter discutere l’opportunità di corrispondere interamente i premi approvati prima dell’emergenza; la richiesta, da quanto appreso attraverso i media, era stata accettata dai calciatori, e gli altri due consiglieri hanno votato contro la mia proposta, dimostrando di non voler promuovere la dialettica all’interno del consiglio».