Corriere dello Sport: “Di Marzio «Ora fuori il carattere. Non salvarsi sarebbe tradire la gente. Zamparini? Sta impazzendo! Mette premi…»”

“E’ rimasto sveglio, girandosi e rigirandosi nel letto senza trovare pace. Un tormento, quello di Gianni Di Marzio, consigliere di Zamparini, uomo dalle mille battaglie sportive, che la dice lunga sul compito che aspetta il Palermo. Rabbia? Disperazione? «Sto male quando vedo che altre squadre giocano come noi dovremmo. E cioè lottando con grinta. Il Carpi mi ha impressionato per la fluidità del gioco e dei movimenti. E per la sfrontatezza con cui ha affrontato un avversario prestigioso. Non sono riuscito a dormire pensando a queste cose. Attenzione, ho visto in crescita anche i rosa, ma ci vuole più cattiveria». Numeriimpietosi. Sono quelli del Palermo che sprofonda sempre di più. «Al di là del punto preso dal Carpi, finché l’aritmetica non ci condanna devi sempre sperare. E con convinzione. Però non vinciamo da troppo tempo. Ballardini ha ragione, impossibile commettere certi errori. Possiamo farcela, a patto di ritrovare fame, tanta fame: di punti, di vittorie, di prestazioni. E’ ora di tirarla fuori». Ma come? Questa è una squadra che parla diverse lingue, giovane, senza l’esperienza per gestire un finale disperato e incerto. Che non ha equilibrio come testimoniano i dati sulle reti segnate e subite, praticamente i peggiori, considerata la differenza gol. Il Palermo poi non vince dal 24 gennaio, tredici partite cinque punti conquistati. E non è certo compito di Di Marzio porre rimedio ad una situazione quasi ingovernabile. Di Marzio ha rispetto dei ruoli. Guarda, aiuta, consiglia ma non mette lingua nelle questione tecniche. «Ho portato a termine il compito che Zamparini mi ha affidato, potrei tornare a casa. Ho analizzato tutti i giocatori, il loro valore, i giovani che possono crescere. Lavoro di base per un progetto futuro. Ma oggi è diverso. Bisogna allacciare le cinture di sicurezza, siamo in emergenza. E questo sos porta insicurezza, panico, preoccupazione. Ulteriori difficoltà per il tecnico». ZAMPARINI AVVILITO. Per Di Marzio, un colpo al cuore. Il suo feeling con i tifosi è antico. La squadra sprofonda in un finale che non vuole prendere neppure in considerazione. «Quello di Palermo è un ambiente eccezionale, ho vergogna a pensare che non ci si possa salvare. Sarebbe come tradirlo. Ma vi garantisco che questa è una società di altissimo livello, organizzata come i grandi club, da Champions League mi viene da dire, uomini di spessore umano e professionale. Zamparini? Averne come lui… Con altri presidenti il Palermo ha navigato anche in C2 e da oltre trent’anni non vedeva la A; a Catania il calcio è scomparso. Zamparini pensa sempre alla squadra e deve ancora arrivare chi vuole veramente comprare il Palermo. Ho fatto un giro in città e mi viene da piangere a vedere gente disperata. E’ per questo che sono arrabbiato. Zamparini sta impazzendo, ci tiene, mette premi…» il tempo stringe. E il Palermo non può più aspettare giovani sopravvalutati o che il tecnico sacrifichi elementi come Gilardino o Maresca nella fase più delicata della stagione nella quale nervi saldi, personalità e coraggio possono fare la differenza. Sorrentino a parte, mancano altri leader, altre certezze. Allo stesso Vazquez, Ballardini chiederà, prima di lasciare Palermo, di prendere più responsabilità, di puntare al gol, di trascinare i compagni. La storia per Di Marzio non è però finita. «Se tiriamo fuori il carattere, gli attributi e l’orgoglio, a cominciare dalla sfida di Frosinone, potremo sperare fino all’ultimo. Vietato scherzare col fuoco. I problemi vanno risolti senza aspettare le disgrazie altrui. Senza paura. Retrocessione? A Palermo sarebbe pazzesca. Il calcio di A non si può fermare a Napoli. Il Palermo deve farcela. E aspettiamo dalla B altre realtà del sud…»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.