Corriere dello Sport: “Delusione palpabile. Il progetto di riportare Palermo nel grande calcio non muta di un millimetro”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e il progetto dei City Group.
Delusione palpabile in casa Palermo dopo le prime 13 giornate di campionato. Sebbene non siano previsti stravolgimenti immediati o visibili all’esterno, la società ribadisce con forza la volontà di invertire la rotta. E non potrebbe essere altrimenti: il rendimento attuale è al di sotto delle aspettative, lasciando insoddisfatti tifosi e proprietà.
I numeri parlano chiaro. I supporter rosanero non hanno mai fatto mancare il proprio apporto: 13.000 abbonati, record nell’era City Group, quasi 23.000 spettatori di media al Barbera e settori ospiti gremiti ad ogni trasferta. Tuttavia, il contributo della piazza non è stato ripagato sul campo.
Per il management, la Serie A non è solo un sogno, ma un obiettivo dichiarato, necessario per giustificare gli ingenti investimenti effettuati finora. Il problema risiede nei tempi: il ritardo sulla tabella di marcia è evidente, e al momento il massimo a cui si può ambire sembra essere un buon piazzamento ai playoff. Una prospettiva ben distante dalle ambizioni di inizio stagione.
Servirà una svolta decisa per riallineare il percorso rosanero agli obiettivi prefissati e mantenere viva la fiducia di una tifoseria che ha dimostrato, ancora una volta, di meritare molto di più.
Il progetto di riportare Palermo nel grande calcio non muta di un millimetro ma bisogna fare in fretta ad individuare il perché di una mancata crescita tecnica mentre tutti gli altri settori (marketing, realizzazione ed ampliamento del centro sportivo, internazionalizzazione del brand) viaggiano spediti sui binari della modernità. Gli sforzi ci sono stati, i risultati sul campo no ed è a quelli che, logicamente, più guarda la gente. La linea del Palermo targato Cfg è sempre stata la stessa e non muterà adesso: si va avanti credendo nella squadra costruita in estate ed intervenendo su aspetti più motivazionali che tecnici, con l’opzione ovviamente di ricorrere dove occorra al mercato di gennaio. I giocatori sono stati maggiormente responsabilizzati, è dall’interno del gruppo che deve arrivare una scossa che permetta di fare un salto di qualità.