L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha parlato del probabile addio del tecnico rosanero Delio Rossi in estate. Prima di lasciare il club, il tecnico ha però chiesto e ottenuto il permesso di effettuare almeno un saluto al popolo rosanero attraverso il sito ufficiale del Palermo. Ecco un estratto dell’annuncio: Non è un addio, perché in realtà Rossi ancora non si è mai messo a sedere con la nuova proprietà a discutere di un eventuale rinnovo. Ma i segnali che le intenzioni del nuovo Palermo siano altre sono ben avvertibili e Rossi lo sa perfettamente. Il suo contratto è in scadenza e di opzioni di conferma si era solo vagamente accennato ed in ogni caso adesso è arrivata un’altra proprietà che sembra avere progetti diversi. Martedì a Roma è previsto un incontro informale fra il tecnico e Lucchesi, Dg ormai operativo per le scelte tecniche. Ma la sensazione è quella che Rossi non sarà più l’allenatore del Palermo. Prima di lasciare la città, Rossi ha chiesto il permesso alla società di effettuare almeno un saluto, che ha affidato al sito uffciale rosanero. Ed ha affrontato una serie di temi, a cominciare dalla delusione per non avere potuto portare a termine il proprio compito: “I destini del campionato sono stati decisi da un tribunale e per me uomo di campo è faticoso accettarlo; mi spiace non ci sia stata data la possibilità di giocare i play off, soprattutto per i ragazzi che l’avevano meritato in pieno. Certo la prima sentenza era molto gravosa, fortunatamente la seconda è stata più mite. La tifoseria? Devo dire grazie a una città che mi ha fatto sentire a casa e che ha portato 30.000 persone allo stadio con il Cittadella. Credo che da lì bisogna ripartire. Ne avevo lasciati 40.000 alla finale di Coppa del 2011 a Roma, oggi siamo in una fase di transizione, ma è nelle difficoltà che si vede chi vuole veramente bene al Palermo. I momenti particolari non sono passati e per questo invito tutti a stare vicino alla nuova proprietà, perché questo può essere un nuovo inizio. Palermo è un patrimonio collettivo, non solo di chi gioca o ama il calcio, è il biglietto da visita di una città o di una regione, un punto di aggregazione per chi non vive più nella propria terra. E questo va considerato». Nessun accenno ai colloqui da effettuare con la società. Ma la sensazione è che Rossi avesse cominciato con pazienza a plasmare il gruppo e a poco a poco avrebbe potuto renderlo sempre più vicino al suo concetto di calcio: «Il bilancio non può che essere parziale, ho fatto solo 4 partite in 10 giorni (3 pareggi e una vittoria, ndc.) ma manca la parte finale, i playoff che ci spettavano. La partita che vorrei rigiocare è la prima, a Livorno, quella dove ci siamo espressi meglio col Cittadella. I ragazzi si erano legati a me, vedevo miglioramenti nella squadra che cominciava a fare vedere qualcosa che gli avevo insegnato».