L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’arrivo di Delio Rossi a Foggia.
Primo contatto con i rossoneri, non ancora il primo allenamento. Delio Rossi ha dato inizio alla sua missione alla guida del Foggia cominciando a osservare i giocatori che si sono allenati ieri allo Zaccheria. Stamane indosserà tuta e scarpette e allora che la musica cominci. Torna così ai comandi il figliol prodigo, domenica Delio Rossi farà il debutto a Messina. Tornerà così a guidare il Foggia dalla panchina ventott’anni dopo l’infausta separazione (stagione 1995-96 in serie B) e una carriera da calciatore durante la quale prese anche moglie.
Ad onta del destino che l’ha portato lontano, Foggia e Rossi in realtà non si sono mai lasciati. Il club di Canonico si è affidato al tecnico della Lazio vincitrice della Coppa Italia 2009 (nel suo palmares anche promozioni in A con Salernitana e Bologna) per rilanciare una stagione un po’ appiattita prendendo spunto da alcune certezze: Rossi è tra queste, anche se da allenatore con i rossoneri la storia è ancora tutta da riscrivere. «Emozionato» si dice il tecnico, lo ha confessato al sito del Calcio Foggia: «Torno a casa – le sue parole – nella città che mi ha reso grande. A Foggia ho tutto: storia, ricordi e affetti. Torno in quella che sento la mia città. Forza Foggia».
PRIMO INCONTRO. Il tecnico riminese è arrivato ieri di buon’ora allo stadio Zaccheria e si è infilato subito negli spogliatoi. Incontrerà oggi la squadra con il suo vice Fedele Limone (altro ex). Ha stretto mani a vecchie e nuove conoscenze, ripreso visione con quegli ambienti all’interno dello Zaccheria che forse non ricordava più. Un tuffo nel passato. Cosa penserà di questa squadra Delio Rossi è probabilmente un concetto destinato al momento a rimaner custodito nell’animo, molto c’è ancora da capire ad esempio sulle ragioni che hanno portato al declino (tre ko in quattro partite) nell’ultimo periodo. Con Rossi la società ha impostato un ragionamento improntato al pragmatismo più schietto: risalire dal sesto posto, provare ad agganciare la terza piazza del Pescara ancora raggiungibile (quattro lunghezze), predisporre un piano d’azione per gli imminenti playoff sia che il Foggia li affronti fin dalle prime battute, sia che si riesca ad acciuffare la terza posizione che permetterebbe a Rossi di svolgere qualche allenamento in più. L’obiettivo, non dichiarato, è la promozione in B già da questa stagione anche se la la squadra va rimessa in carreggiata e in fretta. Per il momento il Foggia non metterà fretta al suo allenatore: contratto fino a giugno 2024, il tecnico romagnolo avrà tutto il tempo per costruire la squadra che è nelle sue intenzioni quando questo incredibile campionato (quattro allenatori cambiati) sarà concluso. Ma se poi scatta la molla prima…