Corriere dello Sport: “Delicato testacoda in casa della Feralpisalò. Il Palermo osa”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Feralpisalò e Palermo in programma oggi.
Come spesso capita in un campionato tanto imprevedibile, il trend esterno del Palermo si è improvvisamente rovesciato: da un inizio esplosivo, con 4 vittorie di fila, al rallentamento successivo, fatto anche di clamorose imprese sfiorate (i pari a Parma e Como, con i rosa rimontati nei minuti di recupero) e di inciampi esecrabili, come le sconfitte a Marassi con la Samp e a Cittadella. In breve, Corini non vince in trasferta da oltre 4 mesi (7 ottobre, 2-0 a Modena) e la gara odierna a Piacenza, dove la Feralpi Salò gioca le partite interne, offre una nuova possibilità.
Attenzione però alla sottovalutazione non solo dell’avversario, che nelle ultime giornate ha messo insieme un filotto da alta classifica, ma anche della stessa anima imperscrutabile dei rosanero, che a volte si sono inceppati proprio contro rivali ritenuti alla portata. Superare i propri limiti, anche psicologici, è la risposta che il tecnico chiede oggi alla squadra, nella convinzione che le ultime prestazioni, ancor più che gli innesti di rinforzi che hanno alzato la qualità della manovra, abbiano fornito al gruppo la spinta emotiva che serve. Quanto al concetto di giocare fuori casa, oggi a Piacenza ci saranno oltre 2.000 tifosi palermitani, la maggior parte provenienti dal Nord Italia, a sostenere la squadra e a farla sentire praticamente come al Barbera. Il segnale di come stia montando un entusiasmo che potrà avere un ruolo decisivo nella volata finale verso la A.
L’ex Felici. Corini non toccherà quasi nulla del meccanismo che ha funzionato così bene contro il Bari. Ma gli servono conferme perché le distanze da 2° e 3° posto non sono ancora colmate. Se Ranocchia ha completato il centrocampo con caratteristiche che prima non c’erano (ma fuori rimangono altri pezzi da 90, come Stulac, Henderson o Coulibaly), Diakitè, al debutto fuori casa, deve ribadire la ritrovata solidità di una retroguardia che tende a sbilanciarsi. Oggi per esempio da quel lato imperverserà Felici, un ex che i rosa hanno lasciato andare via forse troppo presto; anche per questo l’allenatore mantiene il solito dubbio della vigilia. Confermare Insigne, che dà sprint in attacco ma fa fatica a ripiegare, o far partire Di Mariano, in buon periodo di forma e comunque più abituato a coprire l’intera fascia? Inoltre, Corini sperimenterà la carta a sorpresa di Traorè, cui quasi certamente concederà uno spezzone per testarne l’inserimento e avere un’arma in più nei finali di partita.