Corriere dello Sport: “Decide il Governo, non si gioca più. E oggi si decide sulla classifica di serie A”

Continua l’emergenza Coronavirus in Italia, ieri il premier Conte ha emanato un nuovo decreto che ha esteso la zona rossa all’Italia intera, con il nuovo decreto sono sospese tutte le manifestazioni sportive e naturalmente tutti i campionati di calcio di ogni ordine e grado. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione sulla decisione del Governo che ha anticipato il Consiglio Federale di oggi. Il Consiglio Federale straordinario che andrà in scena oggi alle 14 in conference call, dunque, sarà svuotato di ogni compito decisionale riguardo allo stop della A. Rischi di vedere partite (con conseguenti polemiche) il prossimo week-end non ce ne sono. Siccome sono stati stoppati anche i campionati di B e C, quello Primavera e quello femminile, da qui al 3 aprile le uniche competizioni che rimangono in calendario sono la Champions League e l’Europa League. Il decreto del Governo darà la possibilità alle nostre squadre ancora in corsa in Europa di giocarle nei loro stadi, a porte chiuse. Sarà l’unica eccezione.
Ieri è sceso in campo il ministro degli esteri, Di Maio, che sulla propria pagina Facebook aveva appoggiato il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora: «Il ministro Spadafora sta cercando di convincere tutto il mondo del calcio che è meglio non giocare perché se ci sono dei calciatori positivi a loro volta contagiano altri giocatori che tornano a casa e contagiano altri cittadini». Nel pomeriggio Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha riunito i 17 presidente delle federazioni di sport di squadra per decidere a sulle manifestazioni sportive e all’unamità è stato invitato il Governo  a «emanare un apposito dpcm che possa superare quello attuale in corso
di validità» in modo da fermare il calcio. E’ stato Malagò a informare Spadafora e Conte, naturalmente soddisfatti della presa di coscienza dello sport. Il primo ministro in serata ha poi chiarito: «Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive e le gare del campionato di calcio. I tifosi devono prenderne atto, anche se dispiace dirlo». Il Coni invece non ha potuto dare indicazioni di stop alle competizioni internazionali, come per esempio le coppe europee, e anche ai tornei per ottenere un pass
per le Olimpiadi (Malagò si sta spendendo perché i nostri atleti partecipino anche all’estero, a patto di fare una quarantena).
Adesso il “comparto sport” costretto a fermarsi entrerà nel programma di aiuti che il Governo ha previsto. Già stanziati per i danni economici che l’Italia sta subendo 7,5 miliardi, ma la cifra potrebbe aumentare. Anche il calcio ne beneficerà. Nel consiglio federale di oggi, intanto, si inizierà a parlare pure di quello che può succedere se i campionati non fossero completati: sarà necessario doppia assemblea.