“Neppure il brio di De Zerbi è servito per spezzare il tabù bianconero che dura da 5 anni e mezzo (febbraio 2011): per il Palermo è la nona sconfitta consecutiva contro la Juventus, e tutte senza segnare neppure un gol. Ma stavolta il prevedibile ko è pieno di sensazioni dolci. Il pubblico, almeno quello di fede rosanero presente ieri al Barbera, ha promosso la squadra, accompagnandola all’uscita con sentiti applausi. Roberto De Zerbi ne prende atto con soddisfazione: «Mi fa piacere. Uno dei nostri obiettivi era riportare l’entusiasmo nella tifoseria. Ci piacerebbe entrare e avere uno stadio che spinge e un’accoglienza calorosa, ma credo che prima venga l’atteggiamento della squadra. Siamo noi che dobbiamo trascinarla, poi se la gente ti conosce e ti apprezza, il tifo viene da sé». CONCRETEZZA. «Abbiamo giocato bene ma concluso poco? Ma avevamo anche di fronte la Juventus e non una squadra qualsiasi. Nel 1° tempo siamo stati giustamente timidi ma questa è l’umiltà che chiedo al Palermo, che dovremo avere sempre, in particolare contro questo tipo di squadra. Abbiamo preso un gol sfortunato, ci siamo forse un po’ slegati ma poi è venuto fuori il coraggio che chiedo. Le cose devono arrivare con gradualità, se no si rischiano brutte figure. Mi resta il rammarico perché dopo questa prestazione e contro una big come la Juve era giusto fare almeno un punto. Comunque abbiamo fatto bene, devo fare i complimenti a tutti i miei ragazzi, vedo che mi stanno dando piena disponibilità. Vengo dalla Lega Pro, non era così automatico che mi seguissero così, è segno di professionalità, intelligenza e rispetto. Partendo da queste basi, voglio che la squadra si diverta e riesca a far emergere le proprie potenzialità che secondo me sono parecchie». LETTURA TATTICA. De Zerbi spiega le scelte di formazioni dimostrando di studiare con attenzione le partite: «Ho scelto Balogh unica punta invece che Nestorovski, perché Ilija è essenzialmente un giocatore da area dove però la Juve in genere concede pochissimo. Balogh invece si muove in modo diverso, è un talento puro che deve essere guidato e guidarsi da solo perché può esplodere. Ha colpi, ha progressione, volevo sfruttare la possibilità che andasse in uno contro uno. Il Palermo gioca già come voglio? Io non mi accontento, speravo in un apprendimento veloce ma si può migliorare di molto. Per ora abbiamo solo disputato una partita dietro l’altra, di allenamenti veri ne ho fatti quattro. I ragazzi sono stati bravissimi ma col mio staff sto facendo salti mortali, anche con l’aiuto dei video, per far apprendere al più presto la mia idea»”. Queste le parole di De Zerbi rilasciate dopo Palermo-Juventus e analizzate oggi da “Il Corriere dello Sport”.