“Provano a stuzzicarlo o a farlo sorridere. De Zerbi, l’anno scorso con la Juve Stabia, oggi con la Juve “vera”. Come la si affronta? Ma lui risponde a tono: «Ci metterò la stessa professionalità e lo stesso entusiasmo, cercando di fare del mio meglio. Non ho ricette perché è la prima volta che gioco contro campioni del genere ma posso dire che era dura anche contro la Juve Stabia? E anch’io oggi alleno una squadra diversa con valori proporzionati». SORPRESE DI FORMAZIONE. Bello tosto anche il secondo debutto al Barbera della giovane promessa scelta come guida da Zamparini (col Napoli non poté andare in panchina). De Zerbi promette sorprese, tanto da nascondere l’allenamento della vigilia e annunciare, lui che è stato presentato come offensivista spinto, “una partita prettamente difensiva”. Snocciolando i dati su quanto Siviglia e Fiorentina, recenti avversarie di Allegri, siano riuscite a combinare in attacco. «Queste due squadre hanno portato la palla nell’area della Juventus una 13 e l’altra 20 volte in tutto. E’ ovvio che non potremo fare noi la partita, giochiamo contro la compagine più forte del campionato, favorita per il titolo e anche di tanto a mio parere. Ma il Palermo dovrà avere lo spirito di sacrificarsi e al contempo la voglia di non subire soltanto. Dovremo far qualcosa che possa impensierirli, se no la gara non avrebbe senso». Fra le novità possibile, la rinuncia a Diamanti per motivi fisici: «Parlerò coi medici, se mi dicono che Diamanti con 3 partite in 6 giorni rischia un infortunio non gioca. E comunque qualcosa di diverso negli 11 ci sarà ma sono fiducioso come prima di Bergamo. Uno dei miei obiettivi è far sentire protagonisti tutti, quindi è normale che possa giocare chi fin qui non lo ha fatto. E chi va in panchina dovrà sostenere il compagno». NON CREARSI ALIBI. De Zerbi esprime due concetti interessanti: «La vittoria di Bergamo? Spero che i punti ottenuti in queste 2 trasferte siano già cancellati dalla testa: dobbiamo mantenere lo spirito che ci ha permesso di conquistarli e aumentare cattiveria e coraggio. Rispetto alla gara col Crotone, ad esempio, con l’Atalanta abbiamo avuto la volontà di provarci fino in fondo e siamo stati premiati. Non mi piace la frase “con la Juve non abbiamo nulla da perdere”, è un modo per crearsi degli alibi». Partite a raffica, poco tempo per lavorare sul campo: «Sono molto contento della totale disponibilità che mi danno i ragazzi, ma mi spiace di non poter allenare. Giochiamo in continuazione, non ho il tempo di provare niente. Aldilà di come andrà la partita, deve crescere il processo di apprendimento del Palermo. La mentalità della squadra si costruisce anche nelle gare contro la Juve. La difesa a 3? Questo modulo mi sta convincendo, la spinta degli esterni ci dà qualcosa in più. Ma ripeto che ci si deve adeguare alla partita. Non credo in un sistema solo, mio dovere è cercare di trovare le condizioni ideali per far rendere la squadra. Sono convinto che quando rientreranno tutti possiamo giocare anche a 4 con Rispoli e Aleesami terzini. Ma per ora è giusto fare in maniera diversa»”. Queste le parole del tecnico rosanero Roberto De Zerbi analizzate oggi da “Il Corriere dello Sport”.