“Non gli manca il coraggio, né delle parole («Zamparini? Sono difficilmente manovrabile») né del calcio che vuole proporre. Nel giorno dell’investitura rosanero, divenuta ufficiale ieri all’ora di pranzo contestualmente alla risoluzione consensuale del contratto di Ballardini, Roberto De Zerbi conferma di possedere carattere ed idee. Il passaggio fondamentale ora sarà metterle in pratica e far sì che il Palermo lo rappresenti in fretta. In quanto tempo? Difficile dirlo a priori: «Parto con entusiasmo, ho la convinzione di poter far bene restando sempre me stesso. Prendere una squadra in corsa non è facile, so quello che faccio e so l’impatto che voglio dare».
GRAZIE AL FOGGIA. La prima frase è indicativa del suo concetto di gruppo: «Voglio condividere la gioia di questa opportunità con i giocatori che ho allenato per due anni a Foggia. E’ grazie a loro e alla gente di Foggia che mi ha dato tanto, che sono riuscito a farmi apprezzare». Un paio di precisazioni: «Il mio non è solo un calcio offensivo, curo anche la fase difensiva che è fatta in maniera diversa; di certo, non scendo a compromessi sull’idea che porto avanti. In A troveremo squadre fortissime, ma io chiedo che la mia squadra abbia sempre una personalità chiara e la voglia di fare la partita: la mentalità non dipende dalla differenza di valori. 4-3-3? I numeri mi interessano poco, conta di più la predisposizione al gioco e al coraggio».
LA CLAUSOLA ANTI ESONERO. L’ha rivelato Zamparini, lo conferma l’interessato. De Zerbi ha una clausola anti esonero: percepirà ugualmente tutti i 500.000 euro pattuiti anche dovesse venire sostituito. «Non è giusto parlare di condizioni contrattuali ma quello che ci siamo detti col presidente al primo incontro, è servito perché io accettassi Palermo: non ho voglia di bruciarmi o di fare una passeggiata in Sicilia, vengo per fare il meglio per me stesso e per la società». E con le intromissioni del presidente come la mettiamo? «Sono disponibile al dialogo con tutti, 4 o 6 occhi vedono meglio di 2. Con Zamparini ci siamo già parlati chiaro, anch’io ho un carattere ben definito: sono difficilmente manovrabile, ma questo non compromette niente. A 37 anni se non ascoltassi nessuno, dimostrerei poca intelligenza. Questo non va confuso con la debolezza. Zamparini è stato l’artefice della mia scelta, il suo passato non mi interessa, non mi faccio influenzare nei giudizi. E’ stato importante confrontarsi con lui prima di venire perché sono convinto di aver trovato la squadra che mi permette di fare quello in cui credo. Obiettivi? Non posso dirlo oggi, non conosco in maniera completa la squadra. Il primo obiettivo è dare ordine, organizzazione e fare punti. Con l’idea che col gioco si arriva più facilmente al risultato».
LA PRIMA COL NAPOLI. «Mi brucia non potere andare in panchina sabato, la squalifica è ingiusta e compromette un momento storico della mia vita. Però mi adeguo, devo solo concentrarmi nel migliore dei modi. Emozionato? Non ne ho il tempo, penso subito alle cose da fare. Il Napoli è la squadra peggiore da affrontare perché è fra le più organizzate del nostro calcio. Ritrovo Hamsik di cui ero compagno di squadra? Fa piacere incontrarlo: ne è passato del tempo, lui gioca ancora io alleno già…». Si affida ai veterani: «Il Palermo è un gruppo molto giovane ma ci sono anche Vitiello, Gazzi, Diamanti, Gonzalez: a loro chiedo di aiutare se stessi e nello stesso tempo la squadra. Il mio primo compito sarà far rendere al massimo i singoli: se uno come Diamanti lo metto nelle condizioni di rendere al meglio, se ne avvantaggia il Palermo. Ci manca la prima punta? Si possono trovare altre soluzioni oltre al classico centravanti…». E intanto Faggiano, accanto a lui nella presentazione, conferma il no agli svincolati: «Non prenderemo nessuno». Se ne riparla a gennaio. Magari con l’avallo di De Zerbi“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.