Corriere dello Sport: “De Zerbi: «C’è il tempo per rimontare». Il tecnico del Palermo: «Dobbiamo “capovolgerci” non solo migliorare. Ma le altre non hanno vinto»”
“«Voi mi chiedete se sono ottimista?». Chiedeteglielo e lui una risposta ve la darà: «No, non sono ottimista». Come sempre le grandi negatività si portano dietro un mucchio di giustificazioni, un sacco di se e di ma, e ovviamente anche Roberto De Zerbi non fa eccezione: «Non sono ottimista, ma non siamo staccati dalla quota salvezza di dieci o trenta punti. Il tempo per recuperare c’è. Ma è chiaro che noi non dobbiamo migliorare: dobbiamo proprio capovolgerci». Per provare a battere il Bologna al Palermo non è bastata una settimana di ritiro forzato. Non è bastata l’idea che il campionato è ancora (quasi) all’inizio e tutto può sempre succedere. E non è bastato nemmeno un gol in avvio di gara che avrebbe potuto raccontare una storia più rosa che nera. C’è poco da essere ottimisti e De Zerbi lo sa: «Questo era il Bologna che mi aspettavo. Però non pensavo certo di aver risolto i nostri problemi con una settimana di ritiro. Non dobbiamo retrocedere, dobbiamo salvarci, e la salvezza passa anche dalle sconfitte. Per fortuna che anche le nostre avversarie hanno perso». IN BILICO. C’è poco da essere ottimisti quando le cose non vanno. Ma anche De Zerbi trova il modo di provarci, guardando alla sconfitta del Dall’Ara con un occhio meno critico e più propositivo. «Quando abbiamo subìto il secondo gol la partita stava dicendo altro. Ripartivamo, eravamo pericolosi, abbiamo avuto delle possibilità. Non doveva andare così. Il secondo gol ci ha creato un problema, abbiamo preso un gol stupido. In quel momento volevo mettere un difensore. Non l’ho fatto. Poi magari avrebbero segnato lo stesso». Dopo la partita l’attesa logora più della goccia cinese sulla roccia. Zamparini non risponde e quando non risponde medita. Cambiare o non cambiare? Nel dilemma zampariniano la risposta è sempre scontata. Ma se De Zerbi dovesse passare la nottata l’avventura sulla panchina del Palermo potrebbe proseguire ancora. Ma è chiaro che l’aria non è delle migliori. Intanto Davide Ballardini è lì, pronto a rispondere ad una eventuale chiamata da parte della dirigenza rosanero. «Eppure nelle ultime partite abbiamo creato sempre tanto. Ho le statistiche, io le leggo. Tranne contro l’Udinese e contro la Roma, abbiamo sempre tirato più degli avversari. Anche contro il Cagliari, il Milan e il Torino. Ma il punto è come si ci si arriva, al tiro». SUPERIORE. Anche contro il Bologna le cose sono andate più o meno così secondo De Zerbi. Ancora troppo poco o non abbastanza per strappare un punteggio positivo in trasferta. «Le occasioni grosse le abbiamo avute sul tre a uno e qualcuno mi dirà che la partita ormai era finita. Io dico no, perché le gare durano sempre novanta minuti. E poi il loro terzo gol è stato evitabile». Ma questo flebile ottimismo non basta a giustificare un’altra sconfitta, un altro giro a vuoto del Palermo perché, aggiunge De Zerbi, «il Bologna come passo, come forza, non è superiore: è nettamente superiore a noi. Se si abbassa la pressione è perché non si poteva reggere alta come stavamo facendo. Fosse per me presserei anche oltre le tribune dei tifosi. Ma devi adeguarti alla partita, ai giocatori che hai, a tante cose». Ci sono un sacco di se e di ma, anatomie di una sconfitta che non può mettere De Zerbi di buonumore. «Se c’è stato un calo è dovuto alla forza del Bologna», aggiunge ancora l’allenatore. E allora come si fa? «Per stare nella metà campo degli altri servono almeno quattro fattori: abitudine, caratteristiche adeguate al gioco, condizione e coraggio. Vedete voi come dividere le percentuali»”. Queste le parole di Roberto De Zerbi rilasciate al termine di Bologna-Palermo riportate e analizzate dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.