L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’arrivo di Dionisi e De Sanctis a Palermo.
La comunicazione ufficiale arriva poco dopo le 18, preceduta dalla lunga intervista all’Ad Gardini e pubblicata sul sito. Il Palermo si affida all’accoppiata Morgan De Sanctis-Alessio Dionisi, nuovi Ds e allenatore legatisi con contratti “pluriennali” (questa la dicitura): «De Sanctis è giovane ma ha già una vastissima esperienza anche in ambito internazionale e lo riteniamo adatto alle nostre caratteristiche» lo presenta Gardini. «Dionisi è uno dei tecnici emergenti di maggior successo, un allenatore che ha un cammino sportivo significativo, ha già vinto la B e conosce il calcio della gavetta e della base. Ci condurrà in questo viaggio speciale» prosegue l’Ad rosanero. Dionisi porterà con sé il secondo Paolo Cozzi e i collaboratori Spighi, Sigolo e Daldosso. De Sanctis come previsto sarà affiancato da Giulio Migliaccio e Simone Lo Schiavo, in vesti di osservatori e scout, con alle spalle sempre Riccardo Bigon consulente City. Si riparte con un obiettivo molto chiaro: «Fare meglio del 6° posto di quest’anno» le parole di Gardini.
L’analisi. Spiega l’uomo che rappresenta la proprietà a Palermo: «Sul campo abbiamo avuto troppi alti e bassi, ma abbiamo comunque fatto un passo avanti. Dal 9° posto stavolta abbiamo giocato i playoff arrivando in semifinale; non è stata una stagione fallimentare ma ci lascia ugualmente amareggiati perché si doveva fare di più. L’esonero di Corini? Non era nei nostri pensieri, ma ad un certo momento le grosse difficoltà ci hanno indotto a cambiare». Ma ecco il punto focale cui il dirigente tiene di più: «L’obiettivo è noto a tutti – sottolinea Gardini – ma non dobbiamo avere l’assillo della serie A. Non si vince soltanto perché ci si chiama Palermo o si hanno tifosi meravigliosi, ma attraverso lavoro, dedizione e coesione. Dobbiamo imparare a gestire i momenti negativi senza lasciarci travolgere dalla pressione. In B serve regolarità, non vinceremo tutte le partite 3-0 ma di certo dobbiamo tutti dare il 100%».
Credibilità. Gardini allarga poi il campo di visione: «In ogni area scegliamo gente che venga a Palermo con la voglia di contribuire ad entrare nella storia. Il centro sportivo che abbiamo realizzato in tempi record è la fotografia di quanto vogliamo essere, poche parole e molti fatti. Per lo stadio, oggi non adeguato agli standard che ci prefiggiamo, c’è bisogno di tempo, investimenti e una concessione di lunga durata. Con l’amministrazione comunale l’interlocuzione è aperta, intanto rifaremo impianto illuminazione e video sorveglianza. Il tifo è determinante, 24.000 persone di media a partita, siamo fra le prime 10 in Italia: l’immenso amore della gente per il Palermo aumenta il nostro senso di responsabilità». Non cambierà il modo di comunicare della società: «Pensiamo di essere credibili e stiamo continuando a lavorare per migliorarci. Possiamo anche sbagliare, ma a volte occorrono giudizi più razionali e una visione più lungimirante. Io mi fido dei tifosi, loro devono fidarsi della società, che anche se non parla dopo una sconfitta, sa conoscere i problemi ed affrontarli. Abbiamo anche noi il Palermo tatuato sulla pelle, sappiamo dove vogliamo arrivare. E ci arriveremo».