Il Palermo nelle ultime due giornate ha smontato tutto quello che era stato creato nelle prime uscite stagionali, gioco e risultati andavano di pari passo, anche a Milano qualcosa si era visto, ma perdere contro il Milan era una soluzione da mettere in conto. Ma nel tonfo casalingo contro il Sassuolo qualcosa ha iniziato a non funzionare. L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” analizza il momento poco brillante dei rosanero elencato i papabili motivi e responsabili che hanno portato a questa flessione della squadra: “Classifica soddisfacente a parte, ci sono segnali negativi e sconosciuti in quest’ultima gestione di Iachini. Qualunque crisi si può superare solo evitando gli scollamenti e facendo fronte comune e dunque riconoscere gli eventuali errori. Per questo abbiamo fotografato situazioni e responsabilità delle rispettive componenti, le stesse che hanno costruito un giocattolo bellissimo che ha regalato una stagione di divertimento e valorizzazioni. Ma ricopiare quella situazione è difficile, soprattutto perché questo Palermo doveva essere una continuazione di quello dello scorso anno, invece è del tutto diverso. Tra assenze importanti e brutti risultati, bisogna mettere a posto i pezzi di un puzzle che sembra semplice ma spesso riesce solo dopo aver provato e riprovato. E’ un gioco di pazienza, la dote che oggi viene chiesta a tutti”.
L’ALLENATORE: “Iachini non sempre può essere attrezzato per i miracoli ed in questi anni al “Barbera” ha dimostrato di avere carisma e conoscenze da allenatore di primo livello . Ma in una situazione contorta come quella che si sta verificando adesso deve mettere anche lui del suo. E’ evidente che abbia vissuto male la chiusura del mercato per le poche certezze arrivate. Ma se la sua forza è stata sempre l’abnegazione nel lavoro metta da parte le insoddisfazioni e soprattutto eviti di trasferire tensione alla squadra”
LA SQUADRA: “E’ innegabile che in questo momento la squadra non gode di ottima salute. Le sconfitte consecutive contro Milano e Sassuolo hanno messo a nudo alcuni problemi che le prime due vittorie avevano nascosto. Contro gli emiliani soprattutto i rosa sono apparsi poco brillanti e hanno evidenziato una preoccupante involuzione sul piano del gioco. I passi indietro erano da mettere in preventivo, essendo il Palermo una squadra con l’età media più bassa del campionato”.
LA SOCIETA’: “Il Palermo ha avuto 8 mesi per sostituire Dybala, ma non lo ha fatto. Pensare di reggere l’intera stagione con Gilardino e Djurdjevic è stata una leggerezza, punita poi dalla sfortuna per il grave infortunio del serbo. Nessuna squadra di A ha un attacco così numericamente esiguo. Eppure l’annata della retrocessione doveva insegnare che va salvaguardata tecnica della squadra per evitare brutte sorprese”.
I RIMEDI: “La sensazione negativa di mercoledì sera era quella di impotenza offensiva, un inedito per il Palermo che l’anno scorso creava occasioni a go go e anche quest’anno era andato a segno ad ogni partita. Gilardino, giunto come salvatore della patria, è in ritardo con la condizione e va a sua volta aiutato da una squadra che impari a cercarlo secondo le sue corde. Per questo il Palermo potrebbe rinunciarvi , utilizzando la formula senza punte che ha portato due vittorie nelle prime due giornate”.