Corriere dello Sport: “Da Palermo porte chiuse a Zamparini. La città chiede a Baccaglini la totale autonomia dall’ex”

“Si chiude un’epoca, anzi si deve chiudere un’epoca. Perché Palermo è pronta ad accettare la retrocessione in B, e a ricominciare con passione solo a patto che il ciclo di Zamparini sia definitivamente ed irrimediabilmente finito. In nessuna maniera sarebbe possibile riannodare i fili di un rapporto spezzato, quasi esclusivamente per colpa dell’uomo che prima ha condotto Palermo a risultati impensabili e difficilmente eguagliabili, e poi ha cancellato i suoi meriti con stagioni finali prive di logica e di rispetto per la tifoseria. La presenza di Zamparini nel futuro del club ad oggi resta il grande interrogativo. L’ORA DEL CLOSING. Il closing che ufficializzerà il passaggio di proprietà resta nell’aria. Lo slittamento di una settimana dalla data annunciata del 30 aprile è stato considerato fisiologico e le trattative fra gli avvocati delle due parti proseguono a Londra. Adesso solo la chiarezza societaria permetterà di programmare nei tempi idonei una ricostruzione che si prevede complicata e profonda. Ma il problema è che il Palermo è solo un ingranaggio dell’operazione finanziaria mirata a ristrutturare tutto il patrimonio di un imprenditore improvvisamente scopertosi in crisi come Zamparini. Il giovane Paul Baccaglini sta già muovendo i suoi passi, ma lui sarà solo il rappresentante di investitori che resteranno alle spalle e anche nel momento in cui risulterà proprietario al 100% della società rosa (come da accordi già firmati che attendono solo la verifica delle garanzie bancarie) gli verrà difficile liberarsi da un rapporto col “venditore”.
LA STOCCATA DI ORLANDO. Baccaglini è arrivato da pochissimo nel mondo del calcio e sta provando a rendersi autonomo nelle scelte. Ha capito che Palermo gli darà credibilità solo se abbandonerà qualunque forma di consiglio esterno di Zamparini. Non solo presso i tifosi ma presso le istituzioni, fondamentali per il progetto base che sta a cuore ai suoi “clienti”, ovvero la realizzazione di infrastrutture che stabilizzino il Palermo di domani. Lo dimostrano anche le puntuali dichiarazioni del sindaco della città, Leoluca Orlando (atteso comunque dalle elezioni amministrative in giugno), intervenuto ieri pomeriggio dopo la certezza della discesa in B: «Ora serve chiarezza su quali reali e tangibili impegni la società intenda assumere perché la città di Palermo abbia una squadra all’altezza delle aspettative e della passione dei
tifosi – afferma Orlando – il Comune potrà anche fare la propria parte con gli strumenti a disposizione, ma ciò potrà avvenire solo in un quadro di certezze che oggi ancora non abbiamo e per il quale chiediamo un impegno concreto». Da cosa ripartire. In ogni caso, al Palermo dopo un anno così bisogna ricostruire tutto. Quadri societari, management tecnico, squadra. Baccaglini ha un suo progetto ma per dargli concretezza dovrà avere mani libere e saper scegliere collaboratori di spessore. Finora qualunque allenatore contattato (Reja, Guidolin presente ieri in tribuna al Bentegodi, Iachini) ha risposto che attende di capire in maniera più precisa scenari e prospettive. La priorità del nuovo corso andrà a professionisti navigati che conoscano il campionato. Quanto ai giocatori, due nomi su tutti per la conferma: Rispoli e Nestorovski, più le situazioni di Diamanti e Bruno Henrique da monitorare per motivi di ingaggi. Ma senza la certezza del cambio di proprietà tutto resta in un limbo. Il futuro è un’incognita che può nascere però solo con connotati del tutto diversi.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.