L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” parla del possibile ritorno di Beppe Iachini, ritrattando quella che pare essere stata una lite tra il tecnico ascolano e Zamparini, con le condizioni dal tecnico stesso imposte. Ecco quando si legge: “Iachini sarebbe tornato volentieri, tanto che uno dei figli si era lasciato andare ad un tweet significativo “Si torna a casa!”. Segno che anche in famiglia la svolta era stata accolta con gioia, come una vittoria. Perché il licenziamento in fondo si è trasformato alla luce dei fatti in un trionfo. In effetti Iachini è l’unico che esce a testa alta. Ma ha posto delle condizioni. A Zamparini ha chiesto nuove strategie di mercato, di colmare deficienza e lacune di organico, innesti di qualità ed esperienza per elevare la cifra tecnica di una squadra giovane, acerba e incompleta. E soprattutto elementi che conoscano il calcio italiano. Ora bisogna trovare in fretta l’assetto giusto e la concretezza. Quattro acquisti per rimpiazzare gli epurati e un altro attaccante dal gol facile, non da salvezza. Operazioni da concordare personalmente col presidente senza filtri di Gerolin e le consulenze di consiglieri, procuratori e intermediari di mercato; il ripristino di gerarchie in campo. I senatori leader nel progetto di Maresca come regista e uomo spogliatoio, scelte tecniche in piena autonomia, nessun privilegio per quei giocatori che Zamparini vuole mettere in vetrina, da Goldaniga a Vazquez passando per Jajalo, Trajkovski e Djurdjevic, nessun gruppetto al potere, meritocrazia come unico elemento per una maglia da titolare […]. Iachini ha puntato i piedi col presidente per una semplice ragione: il Palermo che aveva lasciato non esiste più. Disintegrato come organico, spogliatoio e anima. C’era una solidarietà che oggi è stata smarrita in diversi egoismi personali. E manca l’apporto dei tifosi. La grinta, l’amore e il rispetto per la maglia prima di ogni altra cosa”.