“Gli ultimi saranno salvi! Così è stato. Ecco il miracolo, è del Crotone, ultimo dopo il girone d’andata, retrocesso. Ultimo in partenza per budget in serie A, salvo ieri. E’ stato realizzato l’impossibile. L’amaro è per l’Empoli, risucchiato in serie B dal Palermo. Il calcio è popolo e il popolo è passione. Lo Scida non sta nella pelle, traballa lo stadio che quasi sembra di crollare. E’ un ballare piacevole, scatenato da un verdetto che per pathos e pronostico rimanda alle imprese storiche. Festa gloriosa, festa clamorosa sotto la Curva, cantano i giocatori. Ecco il miracolo, è figlio del più smisurato dei ribaltoni. E’ arrivato all’ultima giornata, all’ultima occasione, cambiando il destino che dava i calabresi spacciati alla prima volta in A, cambiando il nome dell’ultima retrocessa all’inferno, tranciando tutti i luoghi comuni. Ecco il miracolo: nessuna squadra s’era salvata in A girando la boa dell’andata a 9 punti, chiudendo da ultima del carrozzone. Il Crotone ci è riuscito, ha chiuso a 34 punti, vuol dire che solo nel ritorno ne ha conquistati 25. Prima vengono gli uomini in questi casi, poi i risultati. La rincorsa di Davide Nicola, regista sublime, e dei suoi ragazzi, è stata colossale. S’è conclusa battendo una Lazio in disarmo, rifilandole 3 gol (come fatto da Samp, Fiorentina e Inter nelle ultime partite), costringendo Inzaghi al quinto posto, permettendo all’Atalanta di Gasperini di finire clamorosamente quarta. Ecco il miracolo: Nicola alla vigilia aveva promesso di tornare in bici nella sua Torino in caso di salvezza, può balzare in sella, lo aspetta un lungo giro d’Italia. Scomodare la storia non è troppo, parlare semplicemente di cronaca è troppo poco e scusate per la banalità delle frasi. Questa salvezza è un record, è un Guinness dei primati, è un miracolo che unisce il calcio a un sacco di cose: alla Calabria delle difficoltà, agli aeroporti che chiudono, alle musiche di Rino Gaetano, crotonese doc, alle crisi sociali, alle classifiche di vivibilità che vedono le città calabresi in fondo a tutte le graduatorie, alla fierezza espressa da una squadra e dal suo popolo con una rincorsa pazzesca. La classifica di serie A, il Crotone, l’ha scalata dall’ultimo posto al primo disponibile per la salvezza. l’impresa. C’è maratona e maratona. L’ultima giornata è stata vissuta senza commedie all’italiana, senza vizi di forma, senza verdetti sommari e affrettati in coda alla classifica. Dietro questa vittoria c’è la mano degli uomini e c’è il sorriso (meritato) degli dei. Il Crotone ci ha creduto più di tutti. Si devono sciogliere inni alla sapienza casereccia di Davide Nicola, un allenatore che, non atteggiandosi a scienziato, non è mai stato creduto, gli vanno tributati i legittimi encomi. La salvezza del Crotone è un prodigio, questa città non ha accettato di non contare. Ieri è stata un’altalena. Il doppio vantaggio sulla Lazio, in seguito il tris. Le orecchie orientate verso Palermo, aspettando un gol dei rosanero. All’improvviso s’è materializzato e ha fatto esplodere lo Scida. Ha iniziato a farlo tremare. Era solo un rumors. Poi i gol del Palermo sono arrivati veramente alle 22.27. I tifosi del Crotone questa serata da ultimo miracolo, da ultima giornata, da ultimo minuto, l’hanno passata friggendo sui seggiolini. Il Crotone vola senza aerei, ridate l’aeroporto alla città, è chiuso da mesi. La Calabria, così, non è da serie A. «Salutate la Magna Grecia», gridano i tifosi. E’ il ricordo di un giorno eccezionale. Il cielo è sempre più blu, suona uno degli inni di Rino Gaetano. Chi vive in Calabria, vive d’amore e di calcio. E’ la sfida continua di chi sogna ogni tanto contro chi sogna ogni sera. Rino lo diceva, lo cantava. E Crotone balla”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.