Da oggi fino alla sfida di domenica contro il Catanzaro, il Palermo sarà in ritiro tra il Centro Sportivo di Torretta e l’albergo che ospita la squadra. La decisione, presa dalla società in accordo con il tecnico Alessio Dionisi, arriva per dare una scossa al gruppo dopo l’altalenante rendimento delle ultime partite. Un provvedimento non punitivo, ma un richiamo alla professionalità e alle responsabilità dei giocatori, protagonisti di prestazioni troppo altalenanti, capaci di passare dall’entusiasmo per la vittoria contro lo Spezia alla delusione per la prova anonima offerta contro la Carrarese.
Non solo la squadra, ma anche la dirigenza è chiamata a fare autocritica, riconoscendo la necessità di trasmettere una mentalità più affamata e determinata a chi scende in campo. Il ritiro, seppur pianificato con qualche giorno di ritardo per motivi organizzativi, mira a preparare al meglio i rosanero per il periodo intenso che li attende: quattro partite ravvicinate entro la fine dell’anno (Catanzaro, Sassuolo, Bari il 26 dicembre e Cittadella il 29 dicembre), senza giorni di riposo, nemmeno a Natale.
Il clima teso attorno al club, alimentato dalle critiche dei tifosi, deve trasformarsi in un fattore positivo. Più concentrazione, meno nervosismo e un maggiore spirito di squadra sono gli obiettivi condivisi da squadra e società. Lo stesso Francesco Di Mariano, intervenuto a Radio Time, ha ribadito la necessità di reagire con i fatti:
«Siamo in un momento di difficoltà e c’è poco da parlare. Da palermitano, conosco bene questa città: i tifosi vogliono vedere risultati, non sentire scuse. Dobbiamo aiutarci a vicenda e lottare fino all’ultimo secondo di ogni partita. A Carrara abbiamo sbagliato atteggiamento, ma le prestazioni precedenti erano state positive. Ora dobbiamo trasformare la rabbia in determinazione».
Un appello chiaro a ritrovare compattezza e convinzione, perché per rialzarsi non c’è altra strada che il lavoro sul campo. La sfida contro il Catanzaro rappresenta il primo, fondamentale banco di prova per invertire la rotta e ridare fiducia a una piazza che merita di tornare a sognare.