La sfida più difficile nel momento più complicato. Alessio Dionisi ritrova il Sassuolo, ma c’è poco spazio per sentimenti e nostalgie: il suo Palermo è impantanato in un momento critico, mentre la sua ex squadra, dopo la retrocessione, ha ritrovato slancio dominando il campionato a suon di gol.
«A Sassuolo ho vissuto anni belli, specialmente i primi due, e conosco bene tanti ragazzi di quella squadra, ma ora non è più la mia realtà – ha dichiarato l’allenatore rosanero –. Mi interessa solo il presente. È un dato di fatto: loro hanno segnato 38 gol, noi 17. Tuttavia, non partiamo sconfitti: vogliamo giocarci questa partita con il massimo impegno e lo stimolo di misurarci contro la capolista. Per fermarli, serviranno attenzione difensiva e lucidità mentale, qualità che in questo momento dobbiamo ritrovare, ma sono convinto che possiamo farcela».
La contestazione
Dionisi rimane il volto della squadra anche nella tempesta mediatica che lo ha coinvolto direttamente: «Siamo noi responsabili del malcontento dei tifosi, e mi sembra giusto metterci la faccia e continuare a lavorare sodo per invertire la rotta. Certo, potrei dire che le prestazioni non sempre riflettono i risultati, ma alla fine dobbiamo rispondere a una classifica che non ci sorride. La contestazione al Barbera? È normale che ferisca, sono umano, ma cerco di mantenere l’equilibrio. Sto dando tutto e continuerò a farlo. Ho commesso errori e altri ne commetterò, ma mi sento all’altezza del compito».
L’allenatore riconosce le difficoltà e, forse, una valutazione eccessivamente ottimistica dell’organico a disposizione, ma non lascia trapelare divisioni interne: «Con la società condividiamo la stessa visione dei problemi, pur rispettando i nostri diversi ruoli. Da tre settimane ho chiesto di non parlarmi del futuro, perché voglio concentrarmi solo sul presente. Credo nel Palermo tanto quanto i primi giorni, ma è fondamentale portare questa convinzione sul campo. Ho apprezzato la reazione della squadra dopo l’1-0 contro il Catanzaro: in un contesto difficile non siamo crollati. Certo, abbiamo perso, ma nella ripresa loro hanno giocato poco nella nostra metà campo».
I dubbi e il presente
Il rebus Brunori rimane: «Matteo non si è allenato per due giorni, ma ieri era in gruppo. Le scelte dipenderanno da chi vedo più determinato e disposto a superare le difficoltà in settimana».
Nel frattempo, in clima natalizio, una delegazione rosanero ha fatto visita al carcere cittadino dei Pagliarelli, un’iniziativa che conferma l’impegno sociale della squadra, nonostante le difficoltà sportive.