Corriere dello Sport: “Countdown Salernitana, gli ultimi giorni salvezza”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Salernitana.
Il presidente Gravina non poteva scegliere una giornata più emblematica di ieri, solstizio d’Inverno, per gelare le aspettative di chi sperava di strappare ulteriore tempo al termine ultimo, ovvero San Silvestro, per la cessione della Salernitana a una nuova proprietà. Come anticipato, invece, il Consiglio Federale chiamato a discutere del tema, non ha spostato di una virgola il quadro di riferimento dato. «Nessuna nuova delibera. O entro il 31 dicembre i due Trust incaricati di vendere la società accetteranno una proposta irrinunciabile di acquisto debitamente avvalorata da garanzie economiche, avendo poi ulteriori 45 giorni per chiudere l’affare, oppure la Salernitana è fuori. Io non mando la Federazione allo sfascio!».
Altro che clima natalizio! Un Gravina teso, duro in alcuni passaggi, sferzante a tratti nei confronti dei detrattori, esterni e interni, come previsto non ha tolto il piede dall’acceleratore, andando dritto per la strada tracciata sei mesi fa. Non è bastato l’intervento (da remoto) del consigliere Marotta a nome della Lega di A, disposta a concedere una dilazione coincidente con la fine del campionato. «L’atto notarile fondativo dei trustee non lo prevede. Dunque non ci sono margini in questo senso, anche se uno dei disponenti ci ha fatto arrivare formale richiesta» ha tagliato corto il numero uno di via Allegri, che pure ha lasciato intravedere uno spiraglio utile per il futuro: «Potremmo pensare, adesso o in casi futuri, di far ripartire la squadra dalla Serie C. Lo deciderà il CF. Comunque sono pronto a offrire un pranzo a tutti i presenti: scommetto che la Salernitana sarà ceduta nei termini fissati». Una considerazione frutto del clima, con la sede federale presidiata in forze da alcuni mezzi della Polizia di Stato, nel timore di manifestazioni di protesta dei tifosi, legittimamente esasperati.
SCONTRO. La tensione però non si è respirata in strada, dove un solitario tifoso salernitano ha inveito contro Lotito al momento della sua rapida uscita dal palazzo federale nel primo pomeriggio: «Libera la Salernitana!». I toni piuttosto si erano alzati e non poco, un paio d’ore prima, nella sala del CF al primo piano, dove è andato in scena un lungo alterco proprio tra il presidente della Lazio, nonché ancora nominalmente patron salernitano, e il presidente Gravina. Oramai tra i due è “guerra calda”. Il Consiglio era all’inizio dei lavori, non ancora entrato nel cuore della questione granata, ma la discussione ha preso subito una piega ruvida, con una serie di intemperanze lotitiane, apparse ai più pretestuose, al punto da far intervenire il presidente della Lega Pro, Ghirelli, che ha chiesto rispetto per tutto il Consiglio. Al momento del focus sul caso Salernitana, invece, Lotito ha lasciato correttamente il tavolo, uscendo. Gravina, confortato nei giorni scorsi dal parere dell’ufficio legale della Figc, ha riassunto le varie tappe della vicenda, dettando la linea condivisa da tutte le componenti (Aic e Aiac si stanno preparando ad assistere calciatori e staff tecnico nell’eventualità dell’esclusione), col distinguo della Lega di A, che pure ha in sé sensibilità diverse sul tema (il Venezia per esempio avrebbe visto bene una penalizzazione per concedere altro tempo). Marotta ha posto l’accento non tanto sul tema della legalità quanto dell’opportunità di salvare una A regolare a 20 squadre. Alla fine tutti hanno preso atto delle comunicazioni di Gravina. Che in conferenza stampa ha cercato di dare risposte su più fronti, scaricando la responsabilità della situazione sulla attuale proprietà del club: «Credo che la regolarità del campionato verrà garantita anche nel caso di una esclusione del club. Il senso di rispetto verso la città e la tifoseria io l’ho dimostrato dal primo istante. Piuttosto un imprenditore che sa benissimo di avere la possibilità di vincere il campionato poteva attivare tutti i meccanismi necessari. Ho concesso oltre il tempo massimo. Le scadenze sono state condivise con i disponenti. Tocca ai due Trust adesso valutare la situazione».