Corriere dello Sport: “Corsa salvezza, ecco tre motivi per dire Palermo. La svolta cancella gli alibi sul futuro incerto. Con la Samp la squadra ha dimostrato di esserci”

Tre motivi per crederci ancora. Con in testa proprio la svolta societaria che cancella l’alibi di un Palermo senza futuro o legato unicamente agli estri di Zamparini. Dalla novità societaria potrebbe anche scaturire una spinta emotiva che moltiplichi la convinzione della squadra, pur notevolmente attardata. I giocatori che correvano il rischio di mollare vedendo un club alla deriva, ora sanno che qualcosa si sta muovendo ed hanno un motivo in più per salvare la baracca, considerando peraltro che quasi tutti (ad eccezione di Andelkovic e Vitiello) sono sotto contratto anche per la prossima stagione. Dal punto di vista pratico, in realtà non cambierà nulla: gli uomini al comando resteranno gli stessi, ragionevolmente fino a giugno. Ma, comunque finisca, Palermo può nuovamente essere letta come un progetto che rinasce e offre valori sensibili come l’importanza della piazza. L’idea che entro pochi mesi possa ripartire un Palermo rilanciato nell’entusiasmo e nelle disponibilità economiche può cancellare paure e infondere nuove energie. Inoltre, la partita con la Samp ha detto che la squadra possiede i mezzi per provarci, e il calendario offre le chances per non mollare fino all’ultima giornata. Insomma, vietato ammainare bandiera. Anzi, alla rosanero si può aggiungere quella a stelle e strisce per innescare rinnovate speranze.

LE MOTIVAZIONI  L’effetto americano, anzi anglo-americano, potrà avvertirsi solo in ambito psicologico. È scontato che per il momento la quotidianità della squadra non sia toccata da una decisione i cui contorni devono peraltro essere ancora precisati. Il riferimento resta Zamparini, non potrebbe essere altrimenti. Spiega il ds Nicola Salerno, arrivato in un periodo di crisi ed impegnato in un tentativo di “normalizzazione”: «Noi continuiamo per la nostra strada, la situazione societaria non ci tocca né nessuno ci ha comunicato cose diverse. Il mio referente è sempre Zamparini, col presidente abbiamo parlato tranquillamente delle solite cose, relative al campo e alle partite. Del resto, l’operazione è in divenire, si attendono certezze. Se mi aspettavo le dimissioni? Non è facile subire anni di critiche, ci può stare un momento di riflessione. Ma so che qualsiasi cosa farà, Zamparini la farà per il bene del Palermo. Per adesso, la squadra deve restare compatta e concentrata sul campo. Ci saranno nuovi proprietari entro un mese? Per noi non cambia nulla, il Palermo ha un obiettivo cui pensare. Noi vogliamo salvarci, e dobbiamo rispetto ai tifosi cui prometto che daremo tutto per farcela». Difficile pensare che il nuovo gruppo, che si deve ancora insediare, possa subito presentarsi con un intervento sul mercato. Anche se formalmente è possibile tesserare svincolati entro il 31 marzo, non sembrano in previsione nuovi innesti.

IL GIOCO  Per Salerno, la rimonta è credibile anche su un piano strettamente tecnico. Il ds arrivato solo da un mese e mezzo, si va convincendo ogni giorno di più che questa squadra, pur con limiti precisi, può riprendere lo svantaggio. «Siamo ancora davvero arrabbiati per l’esito della gara di domenica – ringhia il dirigente materano – inutile mentire, con la Samp abbiamo perso due punti che sentivamo ormai nostri. Bastava un po’ d’attenzione in più ed avremmo portato a casa una vittoria preziosissima. Ora questi punti dovremo andare a riprenderceli da qualche parte. Perché noi non molliamo di un centimetro, questo è sicuro». progressi. Salerno sottolinea quelli che per lui sono evidenti progressi: «Mi pare che con Lopez sia stata trovata una linea di continuità. La squadra ha una sua identità, si batte come deve fare chi non vuole retrocedere, la fase difensiva è più ordinata e si subisce meno. Ma abbiamo anche dei limiti risaputi, che non riusciamo ad eliminare del tutto. Ci penalizza sempre un errore fatale, che spesso gli avversari non ci perdonano. E così finiamo per sprecare punti e perdere occasioni. Ma non ci diamo per vinti, se miglioriamo questo aspetto il valore assoluto dell’organico non è inferiore alle squadre che ci stanno davanti. Lo ripeto, possiamo farcela, il lavoro di gruppo può nascondere quello che ci manca sul piano delle individualità e dell’esperienza».

IL CALENDARIO Sette punti da rimontare all’Empoli in 12 giornate. Ma col confronto diretto al Barbera all’ultimo turno. Un’utopia? Il motivo per crederci sta anche in un calendario che può sovvertire le impressioni raccolte fin qui. Il Palermo in casa ha fatto solo 5 punti, deve cambiare marcia contando anche sul fatto che questo strano campionato con le tre di coda tanto staccate toglie motivazioni a molte contendenti. Già la Sampdoria domenica è arrivata in Sicilia piuttosto distratta (e ciò aumenta il rammarico), ma i rosa ci riproveranno ricevendo al Barbera nei prossimi mesi avversarie come Cagliari, Bologna e Fiorentina che oggi appaiono più abbordabili sia sul piano tecnico che su quello degli stimoli. Certo, il Palermo dovrà dare seguito alla crescita intravista con la Samp, abbinandoci la concretezza sotto porta che non può essere affidata al solo Nestorovski. Poi ci saranno le ultime 3 giornate in cui i rosa affronteranno Genoa ed Empoli in casa e il Pescara fuori. Tre potenziali scontri diretti (anche il Genoa che domenica andrà ad Empoli e poi giocherà il derby non può al momento chiamarsi fuori dalla lotta) da cui ricavare il massimo possibile e che lasciano aperti tutti gli scenari. Ovviamente, lo spirito dell’impresa andrà portato anche in trasferta, a cominciare da domenica a Torino. Ma pure sul piano numerico, le chances di recupero ci sono tutte“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.