“Il Palermo ha segnato a Firenze il suo primo gol stagionale da punizione diretta proprio nel giorno in cui Corini, maestro della materia, esordiva sulla sua panchina. Un caso? Sta di fatto che la presenza del Genio, che solo nel suo passato rosanero aveva realizzato 10 reti con questo tipo di esecuzioni, ha evidentemente ispirato Mato Jajalo, autore di una gemma da calcio fermo. Una parabola da oltre 20 metri finita nell’angolino basso, davvero simile a quelle che produceva il Corini calciatore. L’ultimo gol rosanero realizzato così l’aveva firmato Paulo Dybala, due stagioni fa (2014/15), al Barbera contro il Verona. Da allora solo tentativi senza esito, pur con l’avvento recente di uno specialista come Alino Diamanti.
Nuovo Mato. La prodezza balistica rilancia le quotazioni di uno dei giocatori più criticati degli ultimi mesi a Palermo: il cammino di Mato Jajalo è sempre stato denso di alti e bassi, fino a non riuscire mai a classificarlo con precisione. L’inizio dell’avventura in Sicilia era stato positivo: acquistato nel gennaio 2015 a costo zero dal Rijeka, con una delle operazioni che hanno avvicinato Curkovic a Zamparini, Jajalo si era inserito bene nel telaio della squadra forgiata da Iachini. In mezzo al campo mixava le qualità di un Maresca o di un Barreto, era apparso un giocatore non appariscente ma solido ed utile. Poi la flessione nella scorsa stagione, quando Jajalo ha fatto molta fatica a prendere in mano la squadra, non ha mai brillato in posizione centrale ed è stato fra i più deludenti soprattutto in relazione alla sua esperienza internazionale. Parliamo infatti di un giocatore che ha fatto 3 anni in Bundesliga, ed ha militato in due nazionali diverse, prima con la Croazia e adesso con la Bosnia, patria calcistica che ha scelto definitivamente, dove fa coppia di reparto con Pjanic ed ha compagni come Dzeko o Lulic. Continuità. In un Palermo montato e smontato in continuazione ci si chiede quale sia il suo ruolo effettivo: è un regista? Uno “schermo” bravo a agire davanti la difesa? O solo un centrocampista di rottura? Ieri addirittura Corini in un test di allenamento lo ha provato come centrale difensivo. A Jajalo non mancano i colpi, piuttosto convinzione e continuità. È capace di aperture da 40 metri o di gran conclusioni dalla distanza, ma gli difettano geometrie lineari e a volte anche semplicità di gioco. È però prezioso nella riconquista del pallone e non gli si può mai rimproverare il senso di sacrificio. Quanto alle punizioni, i più attenti ricorderanno che l’anno scorso Jajalo realizzò due gol ravvicinati nelle amichevoli estive proprio con precise parabole dal limite. Vedremo adesso, se sbloccatosi con la prodezza di Firenze, Mato prenderà coraggio e ci riproverà con maggiore convinzione. Corini punta molto su un centrocampo che sappia accoppiare lotta e qualità, indipendentemente dalle posizioni specifiche: là in mezzo, Jajalo ha la concorrenza di Gazzi e anche di Bruno Henrique, acquistato come potenziale play ma al momento più brillante come interno. In attesa di capire cosa verrà fatto nel mercato di gennaio dove sicuramente il Palermo andrà alla ricerca di un elemento di spessore a centrocampo. Carattere riservato. Ritrovare uno Jajalo all’altezza della situazione sarebbe un bel colpo per una squadra che vuole risalire dalla peggiore classifica della sua storia. Di certo, si può contare sulla dedizione di questo ragazzo taciturno e poco portato al protagonismo, come dimostra anche la sua contenuta esultanza quando segna, gol peraltro spettacolari (l’altro fatto col Palermo, sempre alla Fiorentina, fu un sensazionale tiro al volo). Mato è uno che ha vissuto gli incubi della guerra, ne è venuto fuori con accanto una famiglia straordinaria, si è costruito una carriera brillante ed è legato a Palermo nonostante gli stia capitando di vivere stagioni professionalmente difficili. La punizione “alla Corini” ne rilancia le quotazioni, ora tocca a lui confermarsi.”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.