L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo che vola con le ali che spingono.
Con la spinta propulsiva degli esterni offensivi il Palermo è pronto per il decollo. I motori della compagine rosanero sono “attaccati” alle ali. E adesso con il rientro tra gli effettivi di Valente, ai box dal 18 settembre a causa di un infortunio all’adduttore destro, il tecnico Corini avrà a disposizione una soluzione in più. Il recupero dell’ex Carrarese, confermato dalla seduta di ieri nel corso della quale è tornato ad allenarsi in gruppo, dà una nuova carica ad una batteria che presto sarà al completo con il ritorno in campo anche di Di Mariano. Nelle prossime giornate di campionato ci sarà di nuovo, in avanti, l’imbarazzo della scelta. Gli esterni saranno tutti arruolabili compreso appunto Valente, un giocatore che potrà essere molto utile in virtù delle sue caratteristiche tecniche e del bagaglio motivazionale con cui scenderà in campo ogni volta che sarà chiamato in causa. Corini ritrova un elemento affidabile, uno della “vecchia guardia” e dunque con uno status importante in termini di attaccamento alla maglia e senso di appartenenza.
MAGLIA DA TITOLARE. In estate è rimasto a Palermo con le idee chiare. Con l’obiettivo di “sudare” per una maglia da titolare e, a prescindere dal minutaggio, provare a ritagliarsi uno spazio facendo leva sull’esperienza maturata nella scorsa stagione caratterizzata da esordiente in B da 3 gol e 6 assist. Con il rientro di Valente e Di Mariano tutti i tasselli torneranno al loro posto e il 4-3-3 di Corini sarà ancora più temibile. Il tecnico («So quanto la tifoseria tenga alla serie A, è un sogno che tengo nel cuore» – ha dichiarato a Radio Tv Serie A) fin dai primi giorni del ritiro ha costruito un impianto di gioco basato sulla velocità e imprevedibilità degli esterni d’attacco e in questo avvio di stagione i risultati stanno dando ragione all’allenatore e al suo staff. Al di là del fatturato “gol più assist” (è di 2 reti e 2 passaggi vincenti il contributo degli esterni puri senza contare dunque Mancuso che di fatto è una seconda punta), l’impronta delle ali offensive si è vista anche e soprattutto attraverso tagli e movimenti specifici. Situazioni studiate durante gli allenamenti per scompaginare i piani difensivi dell’avversario e mantenere sempre alto l’indice di pericolosità del fronte d’attacco rosanero.