“Stavolta il Barbera non riuscirà a riempirlo nemmeno lui, che con un gesto era capace di infi ammarlo e scatenare la bolgia. C’è riuscito persino un anno fa, quando bastarono il suo nome ed un paio di prestazioni esterne convincenti (Firenze e la vittoria rocambolesca di Genova) per rendere un briciolo di speranza ad una tifoseria che non credeva più né nella squadra né in Zamparini. Da 12 mesi a questa parte, le due partite che hanno portato più pubblico alla Favorita sono state quelle con Corini allenatore: Palermo-Chievo e Palermo-Pescara, che fecero superare le 20.000 presenze entrambe ma purtroppo non bastarono a produrre il miracolo. Appena un pareggio, la nuova rottura col presidente, le inevitabili dimissioni di Eugenio. IL RITORNO. Sabato gli spalti del Barbera resteranno vuoti come accade dall’inizio del campionato. Corini avversario susciterà simpatia e riceverà applausi dai pochi che verranno, ma Eugenio faticherà a riconoscere lo stadio che fu suo per quattro meravigliosi anni (2003-2007). Affronta il Palermo per la prima volta da allenatore (da giocatore gli era successo col Torino) ma non si sentirà mai un nemico. Questa città gli è entrata dentro al di là dei clamorosi successi sportivi cui ha partecipato (promozione dopo 32 anni, tre qualificazioni in Europa, capocannoniere. Dopo meno di un anno l’allenatore del Novara siriaffaccia nel “suo” Barbera, dove era riuscito a riportare i tifosi rosanero che avevano abbandonato squadra e società nel 2006/07): l’ha capita, l’ha scelta e ci ha comprato persino casa. Bresciano col cuore a Mondello. Corini non è un uomo vendicativo, ma a Zamparini vorrà dimostrare qualcosa. Il patron l’anno scorso lo chiamò in panchina perché non ne poteva più di De Zerbi e cercava qualcuno che fosse gradito alla piazza. Lo convocò a casa sua addirittura pochi minuti prima della sfida di Coppa Italia con lo Spezia, volle vedere la partita assieme a lui, concordò su tutte le osservazioni. Poi quando Eugenio chiese correttivi, anche semplici (giocatori come Faragò, Bovo, Dramè, Lasagna) gli dissero che non c’erano soldi e al massimo poteva arrivare Ibarbo ormai alla frutta. CONTROMOSSE. L’addio fu una scelta diffi cile ma professionalmente ineccepibile. Eugenio allenatore rosanero, il suo sogno, per appena 55 giorni. Nella stagione più sbagliata. Accadeva solo 9 mesi fa. Oggi il Novara gli ha affidato un programma semplice, far crescere i giovani. Però Corini viene da due vittorie consecutive ed ha già messo KO il Frosinone. Meticoloso e innamorato del lavoro com’era da calciatore, studierà certamente le contromosse per fermare Nestorovski e compagni. Palermo dovrà guardarsi da uno che la ama alla follia. Ricambiato pienamente”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.