Corriere dello Sport: “Corini al via: «Vai Palermo, fuori l’orgoglio!»”

“Deve dividere bene testa e cuore Eugenio Corini. Le emozioni di questi giorni sono forti e non possono lasciare indifferenti. Oggi pomeriggio entrerà nuovamente al Barbera da protagonista. Se si eccettua la partita di beneficenza organizzata da Ficarra e Picone nel giugno 2015 (giocata comunque con gli spalti pieni!), l’ultima volta da giocatore fu il 5 aprile 2009: lui vestiva la maglia del Torino e fu sostituito al 10′ della ripresa. L’intero stadio si alzò in piedi per una clamorosa standing ovation. Applausi che si ripeteranno non appena Eugenio uscirà dal sottopassaggio nel suo nuovo ruolo di allenatore: «Io sto solo cercando di risvegliare ciò che è dentro la tifoseria palermitana – ribadisce Corini – lo stare vicini alla squadra che amano. Si stanno creando in questi giorni condizioni particolari, anche la società ha operato un gesto importante stimolando la gente con i prezzi popolari. La squadra ha lavorato bene in campo, ora servono una bella prestazione e un risultato importante». In controllo. La partita però andrà giocata non solo con foga ma con raziocinio. «Darò continuità alla gara di Firenze – afferma Corini – dove, dopo uno sbandamento per il gol subìto, abbiamo fatto molto bene nel secondo tempo. Abbiamo avuto un buon controllo del gioco con la possibilità di attaccare con due riferimenti davanti, di agire sulle fasce con i laterali e accompagnare bene l’azione con la pressione dei centrocampisti. In questo momento voglio creare uno zoccolo duro di conoscenza, ma la squadra dovrà anche saper leggere lo sviluppo della partita e avere la capacità di scinderne le varie fasi. Si gioca per 95′, gli scenari possono cambiare improvvisamente. Saremo pronti ad attaccare con grande energia e spinta, ma sono importanti anche testa e lucidità. La vittoria si conquista sudando». Conferma Quaison dal via con Diamanti in panchina: «Robin ha mostrato di saper fare la seconda punta a tutti gli effetti, mentre giocare solo con un trequartista come Diamanti è diverso. Alino lo vedo molto motivato, in certe partite può diventare determinante, mi piace lo stimolo che può dare agli altri compagni. Cercherò di sfruttarlo il più possibile, attraverso movimenti che gli consentano di sfruttare al meglio il suo sinistro e le sue caratteristiche». Che incroci strani fa il destino. L’esordio in casa da tecnico del Palermo proprio contro l’altro grande amore di Eugenio: «Non dimentico che il Chievo mi ha permesso di tornare a fare il calciatore ad alti livelli e di allenare in serie A. Io ho dato sempre il meglio di me stesso e ringrazio Campedelli che mi scelse la prima volta come allenatore in modo quasi sorprendente perché avevo poca esperienza. Nonostante la salvezza ci fu qualche incomprensione nel percorso, ma l’anno dopo fui richiamato dopo 12 partite con la squadra a soli 6 punti. Riuscimmo a salvarci ancora poi è mancata la sintonia su come proseguire. Dovevamo avere entrambi la forza di chiudere il rapporto dopo la seconda salvezza, rimane tutto il bello degli anni condivisi insieme. A Palermo arrivo dopo 60 panchine e con una maturità diversa, la categoria la conosco bene, so cosa vuol dire salvarmi. Sorrentino? Mi ha fatto arrabbiare molto quando andò al Palermo nel 2013 ma poi è rimasto un rapporto di stima reciproca tanto che ci sentiamo spesso. E’ un grande innamorato del proprio lavoro, sappiamo di avere un portiere molto duro da superare». «Simic è sempre presente – spiega Eugenio – stiamo approfondendo la nostra conoscenza, sta diventando una risorsa importante per il Palermo. Mercato soprattutto in difesa? Intanto spero di recuperare Gonzalez per la gara con il Pescara. Stiamo valutando la situazione, ma ora sono concentrato sul far rendere al meglio chi ho a disposizione. Però a tutti sono ben chiare le esigenze di questa rosa»”. Questo è quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.