“Non voleva tornare già a casa. Perché ci ha preso gusto, Antonio Conte, mai come in questo momento finale della sua storia da ct. Al punto da lasciarsi andare a una considerazione a voce alta, sicuramente sincera: «Spero un giorno di poter tornare alla guida della Nazionale perché niente è altrettanto esaltante della maglia azzurra…». Già, come potrebbe essere diverso, appena dopo aver eliminato la Spagna campione d’Europa in carica. Insomma, a casa Conte non tornerà; né lui, né i suoi azzurri. E l’Italia continuerà ad andargli a braccetto, in giro per la Francia, cercando di salire sul tetto dell’Europa del calcio. «Se questa contro la Spagna è stata un’impresa, contro la Germania servirà una Super impresa». CHIAVI TATTICHE. Soprattutto sul piano tattico, dopo aver avuto ragione del Belgio, di Ibra, fino al capolavoro parigino, il ct rivendica le sue battaglie: «Io ho sempre detto fin dall’inizio che per toglierci delle soddisfazioni avremmo dovuto essere una squadra di club, non una selezione, visto il momento non facile per la mancanza di talenti del calcio italiano. Volevamo sorprendere tutti, ci siamo riusciti. Era una partita senza domani, lo è stato per la Spagna, una delle squadre più forti del mondo, che non battevamo da 22 anni, con un movimento in salute come dimostrano le finali di Champions e di Europa League di questi anni… Dunque questa vittoria ci deve riempire di soddisfazione, dato che la lotta tra noi e loro era impari…». GERMANIA ÜBER ALLES. Le prospettive non cambiano, pensando adesso alla Germania. «Già, loro qui sono i più forti di tutti, lo dico senza problemi. Ci hanno appena battuti per 4-1 a marzo, magari esageratamente. Però dopo quella sconfitta il nostro morale era davvero sotto i tacchi… Dunque servirà un’impresa ancora più grande, un’impresa titanica». RITORNERO’. In questo clima di legittimo orgoglio («Lasciatemi godere di questa gioia per un giorno. Poi, inizieremo a pensare alla Germania»), con qualche sassolino che vola via («Pensare che ci siamo qualificati con anticipo, primi davanti alla Croazia, considerata una delle rivelazione dell’Europeo, che però è già a casa…»), Conte confessa una volta di più il suo disagio, alla base del suo addio: «Lo sanno tutti, i miei giocato
ri per primi: sono un animale da campo. Ma sono affezionato alle persone e ai ragazzi con cui lavoro. Ma quando ti rendi conto che non ti permettono di lavoraRe come vuoi… Posso dire questo: l’Italia mi rimarrà nel cuore, sotto tutti i punti di vista». QUEI BRAVI RAGAZZI. Il merito di quel che sta accadendo è tutto dei suoi ragazzi, garantisce Conte: «Non ci davano favoriti, ma c’è il campo che decide, questo è un gruppo di ragazzi straordinario, sono contento per loro; vedrete che matureranno per il biennio successivo. Intanto vincere così dà morale, entusiasmo, autostima, fiducia. Resta il fatto che contro la Germania giocheremo una partita molto, molto tosta. L’importante è che la vittoria non deve togliere la sete di stupire». TAVECCHIO LODA. Naturalmente, molto soddisfatto il presidente Tavecchio: «Grande partita, grande organizzazione di gioco, grande commissario tecnico, grandi giocatori, con grande spirito di emulazione sacrificio! E questa è una gran cosa. Come avevo detto, noi siamo all’Europeo per vincerlo. La Germania? Come la Spagna, spaventa chiunque, ma anche i tedeschi dovranno preoccuparsi. Abbiamo battuto anche lo scetticismo. La scelta di Conte? Era la cosa più ovvia da fare, il problema erano i fondi. Che valore dare a questa qualificazione? Amici miei, i quarti sono i quarti…»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.