Corriere dello Sport: “Conference League. Stasera Roma-Bodø. Le probabili formazioni e come vederla in tv”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Conference League in programma questa sera.

La notte della verità è il giorno dei dettagli. Quelli del Bodø insistono nelle dichiarazioni indignate su una rissa della quale il video pubblicato ieri dall’Independent non chiarisce le percentuali di responsabilità. Invece José Mourinho, dall’eremo di Trigoria, non lascia spazio alle polemiche, intuendo che potrebbero nuocere alla Roma, la squadra che deve rimontare lo svantaggio di un gol per qualificarsi alla semifinale di Conference. Nonostante le sollecitazioni di tre giornalisti norvegesi, che erano interessati soltanto a ottenere una risposta pepata, Mourinho liquida la questione a monosillabi: «Non mi interessa replicare a ciò che dicono gli altri. E’ stato un episodio brutto, fuori dal contesto. Si poteva gestire diversamente, ma su quanto è accaduto deciderà l’Uefa. Non io. Se volete parlare d’altro sono qui».

Tensione. Il rischio di trasformare la partita in una crociata, stuzzicando l’ardore della tifoserie, esiste eccome. Il capitano, Lorenzo Pellegrini, dopo la partita d’andata e «l’aggressione» negli spogliatoi, ha detto che la Roma non vede l’ora di «mandarli a casa». Ma per giocare a calcio, specialmente quando hai più qualità, è necessario restare lucidi. Mourinho osserva: «Non ho visto tensione nei giocatori. Vogliamo vincere, perché penso che sia nelle nostre possibilità. Ho grande rispetto del Bodø, che è una buona squadra, ma siamo più bravi noi e dobbiamo dimostrarlo sul campo. Loro partono da 2-1 ma noi abbiamo il vantaggio di un pubblico fantastico che ci spingerà».

COINVOLGIMENTO. Dopo tante avventure internazionali, dopo rimonte riuscite e rincorse subite, Mourinho non smette di stupirsi per la passione dei tifosi romanisti: «Mi fa un grande effetto. Ma non da oggi. Anche quando lo stadio aveva limiti di capienza notavo tanta gente che ci applaudiva dalle strade mentre eravamo sul pullman. Non dobbiamo dimenticare che la Roma non sta lottando per lo scudetto, eppure domenica contro la Salernitana erano in 65.000. Significa che è passione pura. E i nostri giocatori devono sentire la responsabilità di ripagarla. Io ad esempio la sento».

LUCIDITà. Alla squadra chiede calma. Non serve essere frenetici: «L’altro giorno eravamo sotto 1-0 all’intervallo. Ho chiesto di non perdere il controllo. Stavolta di minuti ne avremo novanta. Spero di non andare ai calci di rigore, naturalmente, ma ho fatto esercitare i giocatori anche su questo. L’handicap di partenza è minimo, quindi c’è il tempo per recuperare. L’esperienza del nostro gruppo può essere un supporto. Ma anche per loro l’idea di non avere niente da perdere può essere preziosa».

PANCHINA. Con le cinque sostituzioni, «o magari sei se arriviamo ai supplementari», Mourinho conta di avere una Roma brillante anche sul piano fisico: «Abbiamo avuto tre giorni pieni per ritrovare energie, quindi non sono preoccupato di questo. Ma avere un gruppo di giocatori che possono darci qualcosa a partita in corso è una risorsa importante. Senza la panchina non avremmo vinto contro la Salernitana». La panchina, già, che in senso metaforico è stata accusata da Walter Sabatini di intemperanze verso gli arbitri. Su questo punto, senza nominare l’ex direttore della Roma, Mourinho chiarisce: «Un principio elementare della propaganda racconta che ripetere una bugia più e più volte la fa sembrare una verità agli occhi della gente. Ma una bugia resta sempre una bugia…».