L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla 21^ giornata di Serie B giocata ieri.
Quei finali fatali che continuano ad accrescere l’incertezza di un torneo già indecifrabile di suo, alla fine, potrebbero fare la differenza. Condizionato dal vento e dalla pioggia battente, il derby del Sud in scena tra Palermo e Bari aveva già ricordato a tutti che è vietato abbassare la guardia sino al triplice fischio arbitrale. Anche perché le insidie sono in agguato e alzano le difficoltà, stressando uomini e squadre. E così, Mignani che già aveva pagato dazio a Frosinone più o meno con le stesse modalità, dopo aver sciupato cioè il colpo del ko, deve arrendersi anche al concretissimo Corini nell’anticipo spigoloso del “Barbera” e rivedere i suoi sogni di gloria. Almeno quelli per la promozione diretta, visto che le antagoniste più su vincono non senza le loro difficoltà. Un altro finale fatale, per esempio, premia il Genoa di Gilardino che si vede confezionare al 94’ il gol del definitivo vantaggio, complice un incredibile errore difensivo dopo un’orgogliosa rimonta. I tifosi sanniti fanno i tifosi, scioperano e contestano in mancanza di risultati. E tocca alla società assicurare quei rinforzi di cui ha urgente bisogno una squadra forte sempre di più solo sulla carta, e invece con tanti elementi a fine ciclo o con la testa altrove. Ma questa è una stagione nata male col patron Vigorito già sul punto di lasciare. E allora bisognerebbe fare una semplice sottrazione e capire che il futuro con o senza il facoltoso magnate dell’eolico non sarà esattamente la stessa cosa per una Strega e una città che solo pochi anni fa si dimenavano in C, a volte tra inenarrabili difficoltà e imbarazzanti scenari. Allora, è giusto manifestare il proprio disappunto, ma subito dopo bisognerà ricompattarsi attorno a un Benevento che avrà bisogno di tutti per salvare almeno la categoria dopo aver sciupato la terza promozione in A solo pochi mesi fa. Certo, servirà anche una società con un progetto chiaro e obiettivi meno confusi. Altrimenti lontano non vai. Perché in questa B anche chi la testa ce l’ha al posto giusto incappa in sorprese letali. Chiedere al Pisa che si fa riagguantare dal Como al 95’ dopo un gol spettacolare di Masucci che aveva illuso i toscani. Alla fine, col Genoa fa festa Inzaghi che piega Andreazzoli e una Ternana distratta dalle vicende giudiziarie del presidente Bandecchi che non riguardano la società. Ci pensa una delle nuove proposte del torneo: Giovanni Fabbian. Con Inzaghi ha subito imparato come si fa.