Corriere dello Sport: “Con te in A. La Gumina «I miei gol solo per il Palermo»”
“Il primo gol con la maglia rosanero era il suo sogno da bambino. E La Gumina, contro il Cagliari, ha rotto l’incantesimo. «Mi mancava, lo giuro, non ce la facevo più…». Ne aveva segnati due, l’anno scorso con i colori della Ternana, all’esordio in Tim Cup proprio contro Tedino, l’altro a Trapani. Niente per uno abituato nelle giovanili al ritmo di uno a partita. Sembrava una maledizione. La scorsa settimana, Nestorovski gli aveva anche regalato un rigore. Ma quando ci pensi troppo, capita di sbagliare. Così è stato. Fino a Torino dove l’esplosione di entusiasmo, per una prodezza facile quanto inutile, trova ampia giustificazione. «Un gol che avevo in mente da quando sono nato. Ora, spero di farne altri, tanti. Peccato uscire ai calci di rigore, resta la gioia per una bella prestazione. I rigori purtroppo sono così. Ne so qualcosa. Dobbiamo continuare con la mentalità che Tedino ci ha trasmesso. Sento la sua fiducia, spero di ripagarla e di contribuire a riportare il Palermo in A».
ATTACCANTE PER CASO. Non per tradizione. Papà Filippo, mamma Silvana e la sorella Noemi solo vittime della sua passione. Noemi costretta a palleggiare con lui; i genitori impegnati ad aggiustare quello che rompeva. Solo il nonno, tifoso dell’Inter, era dalla sua parte. E per fargli un dispetto, visto che era il padrino, Silvana, al primo compleanno del figlio, comprò una torta con il disegno dello scudetto della Juventus! Nino intanto si allenava in salotto con l’interruttore della luce che accendeva e spegneva con i suoi calibrati tocchi o a scuola raccogliendo pigne sotto il porticato e organizzando sfide, i libri a fare da pali, mentre i genitori aspettavano fuori. Un demonietto con un orgoglio smisurato. Entrato nella scuola calcio di Capaci, alla prima di campionato, arrabbiato con i compagni che non gli passavano palla, tornò in difesa, dribblò tutti e fece gol. L’allenatore lo punì e Nino rispose che non sarebbe più tornato. Si presentò invece al provino dei pulcini del Palermo e venne scelto.
CARRIERA IN SALITA. Bocciato nel passaggio agli allievi nazionali, fu Baccin a salvarlo e a spedirlo nella Primavera di Bosi. Oggi, La Gumina non è più il ragazzino che fantastica. Quando a Lupo hanno chiesto: “Quanto vuoi per il bomber?”, la risposta è stata secca: «Niente, perché non lo cedo». Per Tedino è “intoccabile” nel senso che «La Gumina rappresenta il futuro del Palermo e quello del calcio italiano. E poi ha il rosanero nel cuore ed è un valore aggiunto». Ora il goleador è in rampa di lancio. Due anni fa, al debutto col Milan, non aveva né quattrini né auto. Mesi dopo sarebbe diventato il calciatore di A (quattro presenze) che guadagnava meno, 20 mila euro. In verità, un piccolo ritocco l’ha già avuto. E a settembre, verrà perfezionato il nuovo contratto: prolungamento di altri due anni (almeno) e compenso adeguato alle sue potenzialità. Insomma il Palermo guarda oltre. Per non arrivare a fine stagione in scadenza con il “gioiello”, cresciuto accanto e nel segno di un’altra “Joya”, Dybala.” Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.