L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sul colpo di scena in Serie A.
Sky sta provando a bloccare l’assegnazione dei diritti televisivi a Dazn. La pay-tv, infatti, ha presentato – assistita dallo studio Cleary Gottlieb – ricorso d’urgenza in tribunale a Milano contro la delibera con cui la Lega Serie A il 26 marzo scorso ha approvato l’offerta da 840 milioni di euro per 10 partite del massimo campionato italiano.
La richiesta si baserebbe su una “sproporzionata distribuzione dei pacchetti audiovisivi” . Nell’articolo 8.3 infatti si dice “L’organizzatore della competizione deve predisporre pacchetti tra loro equilibrati in modo da garantire la presenza, in ciascuno di essi, di eventi della competizione di elevato interesse per gli utenti”. Con l’assegnazione a Dazn è come se si fosse trasferito un potere di esclusiva su tutte le partite. In questo modo si sarebbe venuto a creare un monopolio, vietato dalle norme della legge Melandri e delle norme in materia antitrust.