Corriere dello Sport: “Closing Palermo, l’ultimatum di Zamparini: «Baccaglini, ho aspettato abbastanza»”

“Il giorno della verità. E Zamparini lo accende lanciando un ultimatum e una sfida: «Fino ad oggi sono andato avanti con le mie risorse sperando nei soldi promessi da Baccaglini. La situazione finanziaria della società è buona ed il Palermo tornerà in A, closing o non closing». E’ la voce del padrone che detta i titoli di coda quasi all’oscuro della battaglia di sentimenti che si agita in città e dell’ansia con cui i tifosi attendono che Baccaglini possa completare il suo lavoro: «Ora o mai più – si accende Zamparini -. Il momento decisivo era quello del 30 aprile, lo abbiamo spostato di due mesi. Il problema non sono io, è il Palermo che non può più attendere. Con Lupo e Tedino, il migliore allenatore mai visto a Palermo stiamo costruendo il futuro. Baccaglini o Zamparini? Se non si arriva alla conclusione, Baccaglini deve fare un passo indietro. E comunque, non tornerò presidente, troverò un’altra soluzione, magari nella stessa Palermo. Sono contento di avere accanto gente come Tedino, Lupo e Francavilla, inammissibile avere perso un mese. Siamo in ritardo ecco perché mi sono fatto sentire. Basta, adesso bisogna correre, voglio che il Palermo torni in A. E ci tornerà, subito». BACCAGLINI. Il patron scatenato, il presidente indaffarato a sistemare gli ultimi dettagli. Baccaglini da Palermo si è spostato a Londra e oggi dovrebbe accompagnare i soci a casa Zamparini per l’appuntamento decisivo. Zamparini però
insiste: «Non vale tanto incontrarci, ci vuole concretezza». Cioè quattrini. Ieri, per Paul il contatto con la banca inglese che dovrebbe depositare entro oggi quantomeno il primo acconto dei quaranta milioni promessi e da investire col tempo nella ristrutturazione della squadra. Zamparini incalza: «I termini sono scaduti, il Palermo non può aspettare. Berlusconi lo ha fatto per due anni, qui è diverso. Se i soci versano una quota, vado fuori subito e Paul diventa il proprietario. E comunque “andare fuori” significa che non sarò più socio, ma posso benissimo fare il consulente senza per questo pestare i piedi a Baccaglini».  Da un lato l’esplosione di Zamparini, dall’altro solo silenzi in attesa di un documento decisivo della banca che dovrebbe garantire l’operazione per il passaggio delle azioni a Baccaglini. Il presidente italo americano è a Londra per questo. E dalla risposta della banca dipende il futuro della trattativa, per ora appesa ad un filo sottilissimo. Oggi si saprà. Zamparini ha parlato. Ora tocca Paul rispondere con i fatti”.Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.