L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e la clamorosa esclusione dai playoff.
Un tempo per sognare e 15′ per sciupare tutto, quasi una fotografia perfetta della stagione del Palermo, che non va ai play off per i confronti diretti negativi col Venezia ma soprattutto perché ha dilapidato in un fiato la partita che stava dominando. Rammarico che si aggiunge alle tante altre occasioni sprecate dai rosa nel corso dell’anno. Applausi però al Brescia, risalito dalla buca dove sembrava sprofondato al 45′, e trasformato nello spirito non appena ha colto la prima occasione.
I gol delle punte. Palermo trascinato da Brunori nel primo tempo, Brescia salvato dai gol dei suoi due attaccanti. Se il timore era una partita bloccata, il bolide iniziale del bomber (17° gol in campionato, 20 in totale in stagione, assist di Tutino su grave errore di Mangraviti) aveva cambiato gli scenari, scatenando l’entusiasmo di un Barbera stracolmo. E quando il Brescia ha provato a reagire, i rosa hanno costruito la loro giocata tipo: Gomes fa ripartire Brunori, incontenibile anche in versione assist, zuccherino offerto a Tutino che concretizza un contropiede perfetto.
Tutta un’altra cosa. Le partite della disperazione possono cambiare in un attimo e così è stato: Gastaldello ha cambiato Adryan per Listkowski ottenendone più brio ma soprattutto il Palermo è entrato in uno dei black out che da mesi compromettono il buono che stava emergendo. Horror i primi 15′ della ripresa: prima un gol ospite annullato dal Var, poi il buco che libera Bjorkengren cui viene facile servire Rodriguez; 3′ dopo cross di Huard e testa di Ayè col Palermo in letargo. I rosa e lo stadio sono sotto choc, il Brescia è in fiducia e ha un altro passo. Corini, fischiato alla fine per la delusione della folla, mette tutte le forze che ha, per paradosso fino al gol della Reggina il Palermo sarebbe nei play off anche col 2-2. Ma l’assalto finale non produce nulla, e i lombardi si regalano il play out (da posizione favorevole) che sembrava insperato.