Corriere dello Sport: “Che partita! E’ Comunque Napoli… Real. In vantaggio con un gol di Insigne alla Diego (in tribuna), subisce il ritorno dei Blancos ma non viene dominato”

E ora, dopo l’1-3 di Madrid, ci sarà spazio per la rimonta al San Paolo? Sì, ci sarà, anche se si tratta di uno spazio piccolo piccolo. Ci sarà a una condizione: che il Napoli ribalti la partita del Bernabeu. Facile a dirsi, ma dopo aver visto il Real di ieri dobbiamo fare appello a tutta la fiducia di questo mondo anche solo per pensarlo. Per un’ora il calcio madridista è stato impressionante per qualità (ovvio), per organizzazione, per forza fisica. Ha tolto il respiro agli avversari, spingendolo sempre più dietro, facendo la partita che di solito fa il Napoli in Italia. E’ vero che il gol di Insigne dopo 8 minuti non aveva illuso nessuno, ma certo si poteva immaginare un po’ meno di sofferenza per il Napoli. Invece, il Real ha incassato quella rete come se niente fosse. Aveva costruito la sua prima occasione da gol dopo 23 secondi e ha proseguito imperterrito, senza indugi, il suo assalto all’area di Reina. La differenza che arriva dalla storia, ma anche dalla qualità delle due squadre, ieri sera si è vista in modo nitido. Compattezza, tecnica ai livelli massimi e una forza atletica incredibile, la pressione del Real era feroce già sulla prima linea di gioco del Napoli, che non usciva mai come si vede in Italia, col palleggio, con l’idea vincente. Qui al Bernabeu c’erano giocatori in chiara difficoltà e, a sorpresa, quello più condizionato era Callejon, nel suo ritorno a casa. Il Real attaccava allo stesso modo sia a destra, dove avrebbe sfondato in occasione dell’1-1, con Carvajal e James Rodriguez, sia a sinistra con Marcelo e Cristiano Ronaldo: Callejon perdeva sempre il tempo della chiusura, si staccava da Marcelo e lasciava il malcapitato Hysaj fra l’incudine (Marcelo) e il martello (Ronaldo). Ma soffriva anche Zielinski, impreciso come non succede quasi mai, e anche Mertens, mai troppo presente al gioco. C’era davvero tanta differenza, compresa l’età media: senza contare i portieri, il Real aveva una squadra di 27,4 anni, il Napoli di 25,8.

IL GUIZZO DI INSIGNE. Ma chi è nato scugnizzo sa sempre come cavarsela. Nell’unico movimento classico, e ben riuscito, del Napoli (palla avanti, palla indietro, palla dentro), Insigne ha segnato un gol notevole: Hamsik gli ha messo un pallone al bacio, la coppia centrale Varane-Ramos si è slabbrata, Lorenzino si è infilato in mezzo, ha alzato un sopracciglio, ha visto Navas fuori dai pali e l’ha battuto con un mezzo pallonetto vicino al palo. Grande gol.

POI SOLO REAL. Da quel momento, il Napoli si è tirato indietro, ma non è stato una sua scelta. Le intenzioni di Sarri erano ben altre, aveva messo Zielinski e non Allan (scelta che si rivelerà sfortunata) proprio perché voleva attaccare. Ma il Real non si è più spostato dalla trequarti e non ha più concesso il possesso palla agli azzurri. I quali, se non si difendono col pallone, vanno in difficoltà. Dietro funzionava solo il movimento del fuorigioco: Cristiano e compagni ci sono finiti 5 volte in 45′. Le merengues hanno pareggiato al 18′, con un attacco a destra: stacco di Benzema su Albiol (altro ex madridista…) e uno a uno. Ronaldo ha sbagliato un gol (palla in curva) che ancora ci domandiamo come abbia fatto, Benzema ha centrato la base del palo in fondo un’altra clamorosa occasione. Alla fine del primo tempo, 12 tiri del Real, 2 del Napoli. Al 90′ saranno 20 a 8.

UNO-DUE E KO. La fortuna con cui il Napoli aveva resistito sull’1-1 nel primo tempo si è esaurita a inizio ripresa, quando Ronaldo per l’unica volta in 90′ è tornato Ronaldo: ha messo a sedere Koulibaly, palla indietro per Kroos e destro piazzato sul primo palo con Zielinski in ritardo. Accadeva al 4′ e 4 minuti dopo sventola dalla distanza di Casemiro, uno che segna col contagocce, con un esterno micidiale e soprattutto con metri e metri di spazio. In quelle due occasioni, il sistema difensivo del Napoli non ha retto la pressione madridista ed è andata in tilt. Quando, dopo più di un’ora, la furia del Real si è placata, il Napoli si è tirato su e ha avuto le palle-gol per rientrare in partita, ma Mertens la prima se l’è mangiata, la seconda gliel’ha presa Navas e la terza Callejon l’ha messa in rete ma in fuorigioco. E siccome a Sarri non fa difetto il coraggio, visto il calo del Real nel finale ha messo dentro anche Milik, al rientro, per Hamsik schierando la squadra col 4-2-3-1“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio