“E’ proprio la Nazionale che fa per lui. E lui per la Nazionale. Se poi il destino sceglie Palermo (dove ha esordito in azzurro nel settembre del 2004), allora non è difficile profetizzare DDR protagonista. Che da ieri sera raggiunge Paolo Rossi a quota 20 reti in azzurro (a meno due da Mazzola che è al 12º posto), consolida la sua posizione di leader come centrocampista goleador (nessuno, con la Nazionale, ha fatto meglio in quel ruolo), si prende la scena come giustamente capita – sempre – quando indossa la maglia dell’Italia. «Una responsabilità che non mi pesa quella di essere un veterano. Chi viene in Nazionale sa che c’è una grande responsabilità. I giovani sono sempre ben disposti, qui c’è un ambiente positivo». Non sarà stato “a due” il centrocampo azzurro, ma con Verratti l’intesa c’è: «Sì, mi trovo bene, stiamo parlando forse del più bravo. Poi ci sono anche altri giocatori bravi, giocare con lui però è un piacere».
GRAZIE PALERMO. De Rossi e Palermo, uniti. Lui arriva, la città lo accoglie e lui segna. «Ogni volta che vengo qui con la Nazionale faccio gol, e sono felice di aver raggiunto Paolo Rossi. Questa città merita grande calcio, laddove non riesce a trovarlo in questi momenti con la squadra del cuore è bello che lo trovi con l’azzurro, il clima che c’è qui è incredibile. Peccato per la sospensione, il clima tra noi e gli albanesi è sempre stato corretto. È un po’ spiacevole, soprattutto per loro, visto che l’Albania è un Paese amico».
FUTURO. Il rinnovo con la Roma che non arriva, la sfida con la Spagna in chiave Mondiale. E’ la notte di DDR: «Alla partita contro la Spagna manca ancora tanto, bisognerà vedere come ci arriveremo. Noi oggi stiamo bene, abbiamo memorizzato alcuni meccanismi, stiamo più attenti. Siamo una squadra vogliosa, oggi non abbiamo mai scherzato con l’avversario visto che era una buona squadra. Futuro? Il mio futuro è prima l’Olanda e poi l’Empoli con la Roma. Viverla così, partita dopo partita, è piacevole. Se andassi all’estero sarebbe un problema per la Nazionale? No, non credo. Potrei andare in Cina, in Germania… anche Pellè è andato all’estero e poi è stato richiamato….. Il prossimo anno? Di sicuro io e Totti faremo il tifo per la Roma che è l’unica cosa che conta, il nostro bene primario».
BENEDIZIONE RIGORI. Già, ancora gol, ancora su rigore. Un segno, forse. Visto che a Bordeaux, nella sfida degli ottavi contro la Germania a Francia 2016, proprio al momento dei rigori non era entrato in campo, lui che aveva dovuto dare forfait nonostante avesse fatto di tutto – con lo staff sanitario azzurro – per esserci. Era pronto, Daniele (eppure anche allora si disse di tutto). La legge del contrappasso, adesso, lo ha visto protagonista. Gli ultimi suoi due gol azzurri sono arrivati proprio su rigore, entrambi decisivi: freddo contro la Spagna (1-1 finale), sublime ieri sera.
FORZA. Verratti è felice: «Sapevamo che era una partita difficile, ma l’avevamo preparata bene. Noi siamo forti perché rispettiamo sempre gli avversari. Questo è un risultato importante per il cammino della squadra. Questa non è la mia Nazionale, è la Nazionale di tutti quelli che ci giocano. Io come Pirlo? No, giochiamo in maniera diversa. La sconfitta con il Barcellona mi ha insegnato che in campo devi sempre scendere con l’idea di dare il 110 per cento». Protagonista anche Immobile che a fine partita (con Parolo) è andato ad abbracciare Strakosha: «E’ stata una partita importante, abbiamo avuto la giusta umiltà. questi sono tre punti fondamentali nel nostro cammino verso i Mondiali. Mi spiace per Strakosha, ma sono contento per aver segnato»“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.