L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di Champions in programma questa sera tra Liverpool e Inter.
Il sogno dell’Inter di continuare il suo cammino in Champions è legato a una sorta di missione impossibile: battere in trasferta, con tre gol di scarto (o con due e… i calci di rigore), il Liverpool delle meraviglie, l’unica formazione che quest’anno nella coppa europea più prestigiosa ha vinto tutti e sette gli incontri disputati. Nel tempio di Anfield, in passato violato da Genoa, Roma, Fiorentina, Udinese e Atalanta, il “You’ll never walk alone” della Kop darà i brividi, mentre il tridente di Klopp rischia di far venire il mal di testa a Inzaghi. Negli ultimi tre match, tra Serie A e Coppa Italia, Handanovic è riuscito a tenere la porta inviolata, ma il test con i Reds sarà… una prova del fuoco per la retroguardia nerazzurra che all’andata era stata super per 75′ ovvero prima delle reti di Firmino e Salah.
I lampi del brasiliano e dell’egiziano, che Ausilio avrebbe voluto portare all’Inter quando nel 2015 Momo scelse di lasciare Firenze (c’era il rischio di una causa e il ds alzò bandiera bianca), hanno incanalato il discorso qualificazione ai quarti soprattutto per due motivi: 1) il Liverpool ha sempre proseguito il suo cammino nelle coppe (è successo 34 volte su 34) dopo aver vinto all’andata in trasferta, 2) nella storia della Champions l’unica formazione che è riuscita in trasferta a ribaltare un 2-0 subìto in casa è stato il Manchester United, capace nel 2019 di eliminare il Psg con un rigore al 94′ (1-3). Due spunti statistici utili per capire quanto grande sia impresa che deve organizzare Inzaghi. Eppure l’Inter ha intenzione di provarci senza fare troppi calcoli ovvero senza risparmiare i migliori per la trasferta di campionato di domenica a Torino con i granata. Con cinque giorni per ricaricare le batterie in vista della corsa scudetto, l’imperativo è cercare un’affermazione che resti scolpita negli annali. Il presente è la Champions, tutto il resto, almeno stasera, passerà in secondo piano.