L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di Champions League di oggi tra Inter e Barcellona.
Il successo corsaro di Maiorca di sabato scorso, accompagnato dal pari interno del Real con l’Osasuna, ha permesso al Barça di tornare in vetta alla Liga, seppur in coabitazione con gli eterni rivali, dopo ben 2 anni, tre mesi e 13 giorni. Il prossimo obiettivo dei blaugrana, ora, è una vittoria in un grande palcoscenico del calcio continentale, per consolidare la sensazione di essere tornati più che competitivi in tutti gli scenari. Obiettivo miseramente fallito, lo scorso 13 settembre, all’Allianz Arena, in occasione dell’unica sconfitta stagionale al momento.
«Sarei felice se riuscissimo a giocare come abbiamo fatto a Monaco, ma stavolta riuscendo ad ottenere i tre punti», la riflessione di Xavi, che si presenta a Milano con parecchie defezioni. Fuori causa, oltre a Frenkie de Jong e Depay, il terzino Bellerin e i due centrali Araujo e Koundé. Tre quarti della difesa, insomma. Situazione che riduce notevolmente le possibilità di scelta del pupillo di Guardiola, che starebbe pensando a trasformare la sua tradizionale retroguardia a quattro in una linea a tre, con il parziale accentramento dell’ex Fiorentina, Marcos Alonso. «Può giocare terzino, centrale, interno. A quattro o a tre dietro, comunque, la nostra filosofia non cambia: noi vogliamo sempre essere protagonisti con il pallone e dominare».
UN POSTO PER DUE. Il Giuseppe Meazza, a Xavi, evoca il ricordo della sconfitta nelle semifinali del 2010 contro l’Inter di Mourinho. «Non ho sentimenti di rivincita, stavolta vengo da allenatore. Quella volta viaggiammo in autobus a causa del vulcano e ce la dovemmo vedere con un equipazo». Cioè una supersquadra. Decisamente più positive, invece, le esperienze personali, a San Siro, per diversi elementi della meglio gioventù blaugrana. Ansu Fati sul prato milanese, il 10 dicembre del 2019, è diventato, a 17 anni e 40 giorni, il goleador più precoce della storia della Champions. Gavi, il 6 ottobre del 2021, a 17 anni e 62 giorni, è divenuto, da parte sua, il più giovane esordiente con la Nazionale spagnola, che quel giorno conquistò la finale di Nations League a spese dell’Italia. Il pericolo numero uno del Barça, nonostante un paio di errori sotto porta contro il suo Bayern, rimane comunque Robert Lewandowski, che ha siglato 12 dei 24 gol stagionali della squadra. «Sia noi che l’Inter abbiamo perso contro il Bayern, per cui pare proprio che ce la giocheremo tra di noi. È una partita che non possiamo permetterci di sbagliare», la chiosa di Xavi.