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Corriere dello Sport: “Champions League. Divieto di trasferta a Napoli. I tedeschi vogliono il club italiano fuori dalla competizione”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Champions League e la trasferta vietata a Napoli ai tifosi dell’Eintracht.

Altro che tarallucci e vino: la storia del divieto di trasferta imposto dal Viminale ai tifosi dell’Eintracht per il ritorno degli ottavi di Champions in programma mercoledì alle 21 al Maradona è finita a pizza con l’ananas. Il senso? È anche così che il popolo dei seguaci del club tedesco ha protestato sul web: inondando i social del Napoli con le immagini di spaghetti spezzati e della pizza Hawaii – con l’ananas, appunto – una sorta di sacrilegio culinario secondo le tradizioni partenopee che evidentemente per l’occasione assume un significato dissacrante e offensivo. Un insulto, per intenderci.
La decisione del Ministero dell’Interno, basata su motivazioni di ordine pubblico aggravate dai precedenti di Roma nel 2018 e soprattutto dalle aggressioni ai napoletani dell’andata in Germania, ha innescato una serie di reazioni a catena anche ufficiali. A cominciare dall’ad dell’Eintracht, Axel Hellmann: «Ingerenza grave e inaccettabile dello Stato italiano». E ancora: «Il Napoli dovrebbe essere escluso dalla Champions», la saetta del consigliere comunale di Francoforte, Maximilian Klöckner. Il fatto, però, è che il Napoli non c’entra assolutamente nulla: spettatore, mero spettatore della vicenda per altro danneggiato dalla mancata vendita dei 2.500 biglietti del settore Ospiti, non destinabili in seconda battuta ai propri sostenitori. I dirigenti dell’Eintracht, però, sono inferociti e hanno deciso di annullare tutti gli incontri ufficiali. Compreso il pranzo Uefa.

L’ATTACCO. E allora, Francoforte in rivolta. Il divieto di trasferta in vista del bis di Champions, decisivo per la qualificazione ai quarti e già complesso dopo la sconfitta per 2-0 rimediata all’andata, ha mandato su tutte le furie i tedeschi (interessati). Istituzioni cittadine comprese: «L’unica conseguenza logica di questa situazione dovrebbe essere l’esclusione del Napoli dalla Champions: l’Eintracht dovrebbe considerare questa ipotesi. Bisogna annullare anche tutta la parata diplomatica: non partecipiamo a cene o pranzo Uefa con il Napoli», la posizione del consigliere Klöckner. Già cancellato, dicevamo. «Si tratta di un’ingerenza grave e inaccettabile delle autorità italiane nell’organizzazione e nella cultura delle competizioni europee per club», ha detto l’ad del club, Hellman. «È come se lo Stato italiano ammettesse di non vedersi nelle condizioni di svolgere in sicurezza una partita di Champions con 2.500 tifosi ospiti fissata da mesi. A meno che qui non abbiano avuto un ruolo altri interessi». E ancora: «È una giornata triste per il calcio e mette in pericolo l’integrità della competizione. Non è giusto ma non possiamo farci nulla, però di certo non faremo buon viso a cattivo gioco», il messaggio di Philipp Reschke, membro e portavoce del consiglio.

PIZZA E INSULTI. Alla base della decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, preso di mira dai media di Francoforte anche perché napoletano ma senza considerare i provvedimenti contro gli stessi tifosi azzurri, certi precedenti firmati dagli ultras dell’Eintracht: le aggressione ai napoletani dell’andata (con 35 fermi) nonché quelle ai tifosi dell’Ajax, e la devastazione di Roma nel 2018 dopo la sfida di Europa League con la Lazio. Tanti tedeschi, tra l’altro, hanno postato insulti di ogni tipo sui social del Napoli: in lingua madre e i grandi classici in italiano, dal vaffa in su. E poi, beh, le immagini: spaghetti spezzati e la pizza con l’ananas. Evidentemente ritenuta così offensiva che, in assenza di foto, qualche tifoso s’è limitato a scrivere: «Pizza Hawaii». Vorrà dire che mercoledì, il Napoli, giocherà anche per l’onore della Margherita.

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Redazione Ilovepalermocalcio