L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla trattativa per la cessione del Palermo riportando qualche dichiarazione di Dario Mirri.
Nonostante la pandemia e la rottura con l’ex vice presidente Di Piazza, la società, parole di Mirri, “non ha mollato di un centimetro” rispetto agli obiettivi. La serie A in 3 anni, dichiarata un po’ pomposamente e con troppa fretta al momento della rinascita in serie D, era unicamente un desiderio inevitabile per una città da 1 milione di abitanti e tifosi diffusi in tutto il mondo. «Gli obiettivi vanno dichiarati, anche a costo di rischiare la faccia, poi la loro realizzazione passa da tante situazioni» ha spiegato nei giorni scorsi il presidente, consapevole invece che il percorso di crescita è lungo e irto di insidie. Il vero passo in avanti non è tanto (o non solo) il salto di categoria quanto la stabilizzazione di una proprietà che a giugno chiuderà la sua prima fase triennale e dovrà ripensarsi su altre basi.
L’attesa. Per questo Mirri attende con ansia la decisione del tribunale di Catania, che dovrebbe arrivare entro fine mese, sul valore del recesso che spetta a Di Piazza, andato via fra le polemiche. Materia di avvocati perché le valutazioni ovviamente divergono clamorosamente (Di Piazza chiede quasi 12 mln di euro, per il perito incaricato dal Palermo siamo sotto ai 100.000 euro) e perché qualunque decisione sarà appellata dalla parte insoddisfatta e non inciderà in ogni caso sul prosieguo del campionato, dato che il budget è già stanziato e in cassa.
Il fondo pronto a offrire le risorse per un rilancio, con la permanenza ai vertici di Mirri come elemento di continuità, attende solo la chiusura della lite fra soci ed anche l’ok del Credito sportivo che definisca il finanziamento per il Centro d’allenamento di Torretta, elemento fondamentale del passaggio di quote e della crescita del club. Pare che l’accordo fra le parti sia pressoché totale, ma troppe volte in casa rosanero gli accordi sono saltati all’ultimo istante quindi meglio ancora avere pazienza. Non c’è dubbio però che un Palermo in corsa per la promozione in B fino alla primavera aiuterebbe la trattativa avvicinando traguardi più remunerativi, a cominciare dai diritti tv che fanno gola a tutti.