“Corsa e grinta fino all’ultimo secondo. Ecco la nuova immagine del centrocampo del Palermo, il reparto nevralgico ed anche il più discusso in questa travagliata stagione. Basta discussioni su chi sia il regista, su chi debba dettare i tempi, su promossi e bocciati nel ruolo. Tutti al servizio di tutti, posizioni interscambiabili, totale dedizione alle esigenze della squadra. Lopez vuole dei lottatori piuttosto che dei fini dicitori. A Napoli e col Crotone, questa è stata la filosofia del Palermo, calatosi nelle necessità di battagliare su ogni palla piuttosto che di costruire con eleganza. Le caratteristiche sono altre, allora tanto vale adattarsi alla realtà visto che dal mercato non è arrivato nessun volto nuovo ma anzi sono pure andati via possibili alternative come Hiljemark e Bouy. Per mesi ci si è chiesti chi dovesse essere il leader del reparto e prendersi la responsabilità della gestione della palla nei momenti delicati. Nella posizione si sono alternati tutti, Jajalo, Gazzi, Diamanti quando ha giocato, Bruno Henrique, acquistato come regista, poi ritenuto più adatto a fungere da interno sia pure di qualità. Probabilmente nessuno di questi ha la statura per occupare un ruolo da… direttore d’orchestra, per cui il Palermo attuale sembra strutturato diversamente. Tutti combattenti, tutti pronti a muovere palla e soprattutto impegnati nel recupero della stessa. La manovra piuttosto che svilupparsi con una serie di palleggi e disimpegni, tende a raggiungere velocemente il fronte offensivo ed in particolare Nestorovski. Per cui il regista tradizionale in pratica non serve più. Nelle ultime settimane con Lopez, a volte è stato Jajalo ad assumersi il compito di giocare più vicino alla difesa e iniziare l’azione, a volte Bruno Henrique; oppure sono gli esterni o difensori a cercare subito il lancio lungo. Poi si gioca sulle seconde palle e quindi sui tempi di contrasto, sulla forza, sulla capacità di fermare l’avversario. Ed in questo le caratteristiche dei centrocampisti rosanero sembrano adeguate ad una formazione che si deve salvare. Chochev, Jajalo e Gazzi sono dei combattenti, anche il brasiliano Bruno Henrique si è adeguato alle necessità. Pochi ricambi. Mancano i ricambi, perché dopo il mercato di gennaio nel settore sono rimasti 4 uomini contati. Ne giocano 3 e 2 di essi, Jajalo e Bruno Henrique hanno già 3 ammonizioni. Quando il finale di stagione scotterà per infortuni e squalifiche, c’è il rischio di trovarsi scoperti. Tanto che lo stesso Lopez non ha escluso di giocare col modulo 4-2-31. Ciò che appare chiaro è che si bada molto più alla concretezza che alla geometria, qualità probabilmente irrealizzabile con i giocatori a disposizione. Con un limite evidente: nessuno dei centrocampisti in rosa ha confidenza col gol. In 4 finora ne hanno fatti appena 2, uno ciascuno Chochev e Jajalo.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.