“E’ tornato super Felipe. Trascina la Lazio di Inzaghi, fa sognare i tifosi: cori e applausi, martedì lo acclamavano fuori dal ristorante vicino a Piazzale degli Eroi dove il brasiliano, Immobile e De Vrij per una sera si erano improvvisati camerieri per beneficenza. Il brasiliano si è concesso, sorridente come e più del solito. Aveva il sogno della medaglia d’oro a Rio de Janeiro, è stato accontentato da Inzaghi e dalla società, è tornato più forte e motivato. Rendimento in crescita. Due anni fa, sotto la guida di Pioli, esplose all’inizio di dicembre, regalò colpi geniali e volate entusiasmanti sino alla fine di marzo, aiutando la Lazio a scalare la classifica. E’ in anticipo sui tempi, sta prendendo quota e tornando a fare la differenza. Lo certificano i suoi numeri in 12 partite di campionato: 2 gol, 4 assist, 45 cross, 41 dribbling riusciti. E’ tra i migliori assist-man della serie A con Insigne, Perisic, Suso e Salah. La fantasia si è spostata sulle fasce, non appartiene più ai numeri 10. Felipe porta il 10, che aveva indossato anche ai tempi del Santos, e gioca a destra, preferibilmente da attaccante. Si sente libero se Inzaghi lo lascia in avanti, ha spiegato. Si dedica al sacrificio e rientra ancora di più quando la Lazio si dispone con il 3-5-2. Ha la resistenza e l’allungo per interpretare anche quel ruolo ha spiegato Simone. Sta provando a correggere i suoi difetti: gli chiede di muoversi e dettare il passaggio senza palla, cercando spazio e profondità dietro ai difensori. Felipe tende ad andare incontro ai suoi terzini, si fa dare da Basta (o da Patric) la palla sul piede. Non è questo che vuole Inzaghi.
RILANCIO. L’incertezza permane anche per la partita di domani, all’ora di pranzo, a Palermo. Inzaghi ha lavorato sul doppio modulo. Felipe potrebbe muoversi avanzato nel 4-3-3 o più indietro. Di sicuro giocherà, così è stato risolto l’interrogativo da Simone. Il brasiliano è in diffida, al prossimo cartellino giallo scatterà la squalifica. Rischia il derby, ma risparmiarlo sarebbe una mossa da piccola squadra e da piccolo allenatore. La priorità è il Palermo, la Lazio deve vincere, giusto puntare su Felipe e sugli uomini ritenuti più in forma per la partita. Il brasiliano accende la squadra biancoceleste, crea superiorità e occasioni, sarebbe assurdo lasciarlo in panchina. E’ al centro del progetto perché così ha voluto la società in estate dirimendo la controversa rivalità con Candreva. In una stagione senza coppe, era giusto creargli uno spazio e concedergli fiducia piena per rilanciarlo dopo le pause e le incertezze riemerse l’anno passato.
STIPENDIO. La valutazione del brasiliano è destinata a salire nei prossimi mesi, ma Felipe al momento appare l’unico dei big della Lazio ad essere considerato fuori dal mercato. Agendo in anticipo, la società due anni fa lo aveva portato al rinnovo del contratto sino al 2020. Ingaggio a salire e già oggi è uno dei top e dei più pagati da Lotito: 1,6 milioni di euro per la stagione in corso. Sopra c’è soltanto Immobile in attesa del prolungamento di Biglia e di capire come finirà con Keita e De Vrij. La riprova di come sia fondamentale muoversi in fretta sui rinnovi, ma anche della disponibilità che il brasiliano ha dimostrato nei confronti della Lazio. Torna a Palermo, dove segnò il terzo gol (su assist di Klose) il 10 aprile scorso nella serata del debutto di Inzaghi dopo il ritiro di Norcia. Felipe poi era rimasto a digiuno per sei mesi. Un gol al Cagliari, un’altra prodezza con il Genoa. Di solito è abituato ad allungare la serie“. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.