L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla sfida di oggi tra Palermo e Potenza al “Barbera”.
«Un Palermo che pensa poco e corre tanto». Filippi avverte subito chi ritiene che il Potenza, due soli punti in trasferta ma uno conquistato a Catanzaro, sia un avversario facile soprattutto ora che i rosa stanno vivendo un periodo positivo (5 vittorie nelle ultime 8 gare, 4 risultati utili di fila). Sbloccare le partite è stato sempre il nodo cruciale per la sua squadra, le difese chiuse gli ostacoli più ardui anche perché portano a sbilanciarsi. Quello che ha risalito la classifica dal 10° al 2° posto è un Palermo operaio, che la spunta con sudore e dedizione, limitando al minimo le sbavature.
È quanto l’allenatore chiede anche oggi: «L’errore più grande è pensare a quello che è stato e non concentrarsi solo sul presente: affrontiamo una squadra forte e affamata di punti che non ha reso in trasferta per vari motivi ma sa fare male. Dovremo essere al 110% per proseguire la nostra marcia». La classifica del resto è ancora troppo corta per qualsiasi congettura ma non c’è dubbio che il doppio turno consecutivo interno (sabato prossimo ancora una gara al Barbera, contro la Paganese) dà ai rosa la chance di attestarsi nelle posizioni di vertice.
Conferma per il 3-5-2 che sacrifica forse un pizzico di fantasia (Silipo e Floriano partono in panchina) ma guadagna in consistenza soprattutto per la presenza di tre centrocampisti. Filippi però aggira giustamente i discorsi sugli schemi per soffermarsi sull’interpretazione dei momenti della gara: «A volte bisogna adeguarsi al tipo di avversario, come abbiamo fatto molto bene ad Andria. Mi aspetto una partita molto simile anche se giochiamo in casa, ma dovremo avere le antenne ben dritte e non farci prendere troppo per la gola smarrendo equilibrio».