Corriere dello Sport: “Catania: «La partita del cuore». Rigoli: «Ritrovo il mio Akragas Ma io voglio vincerle tutte…»”

“«Era la partita che non avrei mai voluto giocare, invece quest’anno mi toccherà di disputarla per tre volte». Pino Rigoli non dimentica da dove è appena arrivato e “saluta” così, a poche ore dal derby con l’Akragas, i suoi vecchi amici di Agrigento: «A me – sottolinea – questa piazza ha dato davvero tantissimo. Sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano. Per questo ho detto che non avrei mai voluto affrontare l’Akragas. Ironia della sorte, non soltanto me lo sono trovato e me lo troverò sulla strada in campionato, ma ho dovuto affrontarlo anche in Coppa Italia». Affrontarlo e batterlo, anche se un po’ di sofferenza c’è stata. «Le partite di Coppa sono partite vere ma vengono giocate in una fase della stagione  in cui c’è necessità di fare delle verifiche e quindi si fanno anche degli esperimenti. Adesso le cose stanno diversamente: ci sono in palio i tre punti, che sono importanti anche per il prosieguo del campionato. Senza contare che c’è lo stimolo misurarsi con un avversario importante». E per questo è già pronto a mettersi il passato alle spalle. «Oggi lavoro per questi colori e per me è un sogno sedere su questa panchina: devo trarre il massimo non soltanto dalla partita con l’Akragas, ma da tutte le partite che andremo a disputare. Di sicuro oggi il risultato conta davvero nell’ottica del nostro lavoro. Per questo dico che ci siamo preparati nel migliore dei modi e che cercheremo di ottenere il massimo». Cosa teme dell’Akragas? «A parte l’entusiasmo che hanno, dettato anche dalla giovane età di molti di questi ragazzi, è chiaro che l’Akragas fa del dinamismo una propria prerogativa. Sono aggressivi, attaccano in 5/6, e poi sono pronti a ripiegare. I nostri avversari hanno una qualità in tutta la rosa. Dobbiamo cercare di creare il più possibile, a cominciare dagli spazi che servono per giocare al calcio». Un aiuto importante potrebbe arrivare dai vostri tifosi, che ritrovate dopo un lungo pellegrinaggio? «Ci siamo dimenticati com’è il Massimino… Noi non dobbiamo fare differenza fra gare dentro e partite fuori casa, ma l’effetto Massimino non va trascurato e, se possibile, capitalizzato». Peccato per l’assenza di Djordjevic. «E’ un giocatore importante, specie in fase di spinta. Ho provato in settimana diversi giocatori e diverse soluzioni» E’ soddisfatto di quello che avete ottenuto fino a oggi? «Abbiamo quello che meritiamo, ma potevamo e possiamo fare di più, perché abbiamo un reparto avanzato di tutto rispetto. Certo, dobbiamo migliorare perché non siamo al top: intesa e soluzioni non sono ancora quelle che dovrebbero. E’ solo questione di tempo e di rodaggio»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.