L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle speranze del Catania.
Ancora una flebile speranza per i tifosi del Catania. Il sogno di continuare a giocare e quindi di portare a conclusione la stagione in corso non si è ancora interrotto. E forse non si interromperà, quanto è necessario, insomma, per salvare il titolo sportivo e consentire alla città di mantenere una categoria dalla quale ripartire il prossimo anno. Con zero debiti, zero disperazione e con la grande voglia di riportare i colori rossazzurri ai piani più alti del mondo del calcio nazionale.
Un passo alla volta, in ogni caso . Partendo dal decreto del Tribunale di Catania che, a seguito della sentenza dichiarativa di fallimento della società rossazzurra, ha appena disposto la proroga al 5 gennaio – domani – dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistica.
Ciò “in attesa di acquisire e valutare la relazione del collegio dei curatori ed ogni altra pertinente documentazione” sullo stato della Società per azioni etnea.
Alla luce della proroga, spiega una nota del sodalizio, sono in ogni caso «confermate le misure già adottate e comunicate in data 24 dicembre 2021: momentanee chiusure del Centro di Riabilitazione, delle piscine e delle palestre nella sede operativa “Torre del Grifo Village”; sospensione della campagna abbonamenti».
L’indizio . Cosa significa tutto questo? E’ probabile che le interlocuzioni avviate in Tribunale dell’avvocato che segue gli interessi del club e di Sigi, Giuseppe Augello, abbiano fatto breccia. Anche perché lo stesso Augello si sarebbe speso per mettere d’accordo i soci Sigi, evidentemente animati da diverse unità di intenti, che avrebbero deciso di versare in due diverse soluzioni i 660 mila euro che permetterebbero l’esercizio provvisorio del Catania fino a fine stagione, con tutto quello che ne consegue.
La somma messa insieme è pari orientativamente alla metà di quanto servirebbe. Ma l’impegno che Sigi si sarebbe assunta, non è chiaro se nella sua totalità, resta quello di versare i 660 mila euro. Alimentando le speranze della tifoseria, che forse oggi può guardare al futuro con un pizzico di ottimismo in più.