Corriere dello Sport: “Catania, è già tempo di svoltare. Da favoriti ai punti di penalità. In mezzo la necessità di vincere”

La quiete dopo la tempesta. Il giorno dopo i comunicati incrociati, le frecciate anche avvelenate, le richieste di intervento da parte di quello o di quell’altro, il silenzio l’ha fatta da padrone. La trasferta di Matera è ormai alle porte e il Catania deve pensare più a lavorare che a parlare, in un momento come questo. Anche perché, se l’obiettivo era quello di annullare nel giro di tre giornate al massimo la penalizzazione di 6 punti inflitta dalla Fifa al club rossazzurro per il caso Castro, beh, basta guardare la classifica per comprendere che non soltanto non si è riusciti a centrare tale obiettivo ma ci si è pure, purtroppo, allontanati dal bersaglio. 

Penalità. Nella giornata di giovedì, infatti, è arrivato un nuovo punto di penalizzazione inflitto al Catania, questa volta dal Tribunale federale nazionale, per alcuni adempimenti economici cui non è stato dato seguito durante la passata stagione. La sanzione era messa in preventivo, ma il fatto che sia arrivata ieri ha un po’ dato la sensazione della pioggia sul bagnato, vista la tempesta -e rimaniamo sempre in modalità meteo- seguita al derby in casa della Reggina: pareggio su un campo di patate, con gli amaranto a segno nel finale. Per non dire della sgraditissima sorpresa al rientro negli spogliatoi del “Granillo”, visto che quello del Catania è stato visitato dai ladri.

Gruppo. Su questi ultimi argomenti sono stati versati, nelle ultime quarantotto ore, fiumi di inchiostro. Per fortuna Rigoli, che parlerà oggi con la stampa, prima della partenza per Matera, ha saputo blindare il gruppo che ha potuto lavorare in un clima di relativa tranquillità, anche se quel pareggio subìto nel finale della gara di Reggio Calabria brucia, eccome. A proposito del gruppo, però, al di là della circostanza che i fatti cui si faceva riferimento prima hanno un po’ spostato l’attenzione sulla questione, va detto che questa squadra deve subito cambiare marcia e atteggiamento. La vittoria in rimonta nella gara d’esordio con la quotata Juve Stabia ha forse determinato in qualcuno dei rossazzurri l’errata convinzione che questo è un campionato alla portata del Catania e che il tasso tecnico di questa squadra potrà bastare a risolvere le situazioni più spinose. Ecco, questo ci sempre il modo più azzeccato per rendersi protagonisti di un buco nell’acqua.

Aspettative. Il campionato di Lega Pro -e la gente di Catania, abituata negli ultimi anni ad altri palcoscenici, lo ha compreso chiaramente nell’ultima stagione- è un campionato in cui forse il tasso tecnico non la fa da padrone, ma il cuore e il carattere sì. Considerarsi superiori e non dimostrarlo con i fatti può esporre a figuracce e a mezze figuracce come la stessa di Reggio Calabria, in cui sono stati dilapidati due punti importantissimi. Come dire che se il Catania intende risalire la china, al di là del fatto che la penalizzazione per il “caso Castro” possa essere annullata o ridotta, non può prescindere dal battersi sul terreno di gioco con quella cattiveria agonistica e quella voglia di mettere sotto l’avversario che non si è vista granché ad Andria, dove pure si poteva vincere (ma anche perdere…), men che meno contro la modesta Reggina. attesa. Auteri, che non è esattamente uno sprovveduto, sta certamente preparando un bel “comitato d’accoglienza” per la banda rossazzurra. Sarebbe opportuno che i ragazzi di Rigoli dimostrassero coi fatti che loro sono davvero in grado di battere tutti. E non lasciarlo ipotizzare con un atteggiamento un po’ snob che non è certamente da Catania. Ancor meno da Catania targato Lo Monaco…“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna del “Corriere dello Sport”.